Come Scegliere Controtelaio e Serramento per una Corretta Posa in Opera del Sistema Finestra

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La scelta del controtelaio è il primo passo nella progettazione del “sistema finestra”. Con sistema finestra, è mia intenzione identificare non solo il serramento, la finestra vera e propria, ma anche il controtelaio, l’eventuale cassonetto e la corretta posa in opera di entrambi.

Oggi giorno, sempre più persone, spesso anche tecnici o professionisti, ragionano solo sul serramento, lasciando tutto il resto alle solite abitudini. Il controtelaio, ad esempio, lo posa l’impresa perché è sempre stato così, come allo stesso modo la scelta del materiale è affidata alla bontà di chi esegue i lavori.

Ritengo che il modo corretto di progettare il sistema finestra sia quello di iniziare dalla scelta del controtelaio.

Come scegliere controtelaio e serramento per la corretta posa in opera della finestra

La Scelta del Controtelaio

Scegliere il controtelaio è fondamentale ed occorre porre l’attenzione sia sul materiale di cui è composto, sia sulla sua conformazione. È importante quindi scegliere un materiale che sia possibilmente di tipo strutturale e la cui conducibilità termica (W/mK) sia più bassa possibile. Alluminio, ferro e acciaio sono quindi da escludere a priori, in virtù della loro elevata conducibilità termica. Un buon compromesso è sicuramente rappresentato dal legno, anche se bisogna fare opportune valutazioni sulla tipologia. Sicuramente però, un controtelaio in OSB piuttosto che in multistrato marino, ben si presta agli usi edili, garantendo rigidità, soprattutto se di tipo strutturale e bassi valori di conducibilità termica.

Infine, ma non per questo meno importanti, sono i controtelai in materiale plastico, spesso a più camere e con rinforzo metallico come per i serramenti, i controtelai in thermovinile, una micro schiuma derivante dall’estrusione di termo polimeri amorfi ed infine i controtelai interamente in EPS di ultimissima generazione.

È preferibile che il controtelaio abbia una struttura in sezione a forma di L, dove la parte più corta faccia da battuta per il serramento e lo congiunga con l’isolante, nel caso di cappotto esterno o con la muratura, nel caso di struttura monolitica.

Da non dimenticare infine il quarto lato inferiore, spesso di materiale differente rispetto al resto del controtelaio. Tra i materiali più utilizzati, sicuramente il PVC, ma anche il legno, a patto che sia idrofobizzato. Infine materiali più performanti, ma sicuramente più costosi e di difficile reperibilità, quali il Purenit o il Pur-Massiv, prodotti a base di schiume poliuretaniche, la poliammide, tecnopolimero con ottime proprietà meccaniche e l’EPS.

Scegliendo materiali appropriati e controtelai con quarto lato inferiore, si riducono notevolmente le dispersioni, riducendo se non addirittura annullando, eventuali ponti termici che in molti casi determinano la formazione di muffa o condensa superficiale e/o interstiziale.

Nel caso degli elementi oscuranti la logica da seguire resta la stessa, prestando particolare attenzione a eventuali cassonetti che dovranno ridurre al minimo eventuali dispersioni termiche e massimizzare la tenuta all’aria. In linea di principio quindi, cassonetti con ispezione esterna sarebbero da preferire rispetto a quelli con ispezione interna, soprattutto se di tipo “a scorrere”. Elementi accessori come ad esempio eventuali zanzariere a incasso, sono da posizionare correttamente riducendo al minimo eventuali ponti termici.

La Scelta del Serramento

Il passo successivo è rappresentato dalla scelta del serramento. Prima di affrettarsi su scelte che magari risulterebbero sovrastimate, è buona norma capire le reali esigenze di sito. È chiaro che quanto più il valore di trasmittanza termica del serramento Uw è basso tanto meno il serramento disperderà calore, ma è altrettanto importante valutare altri parametri, quali ad esempio l’isolamento acustico piuttosto che l’anti-effrazione, fattori altrettanto importanti in termini di comfort e benessere abitativo.

Senza entrare nel merito del materiale scelto, il parametro che sicuramente descrive meglio la resa termica del serramento è l’Uf, valore di trasmittanza termica del solo telaio. In linea di massima quindi, se in legno sono da preferire specie tenere, pino o abete, se in alluminio sicuramente meglio se a taglio termico ed infine se in PVC sicuramente pluricamera. Per i sistemi misti, valgono le stesse considerazioni.

Il vetro invece, al contrario del telaio, richiede molta attenzione nella scelta. Spesso si ragiona troppo in termini di dispersioni termiche e poco in termini di guadagni termici, altrettanto importanti in edifici a basso consumo energetico.

Oltre alla trasmittanza termica bisogna prestare particolare attenzione al fattore solare “g” che indica il rapporto in percentuale tra l’energia solare trasmessa dal vetro e quella incidente su di esso. La trasmissione luminosa “Tl” indica invece il rapporto tra la quantità di luce che passa attraverso il vetro e quella incidente su di esso. I due parametri, spesso poco considerati, sono di fondamentale importanza poiché conferiscono comfort abitativo agli ambienti interni.

Un altro elemento spesso sottovalutato è il canalino distanziatore del vetro camera. In passato era solito usare l’alluminio come materiale atto a contenere sali disidratati e unire le due lastre. L’alluminio però, come già detto è un ottimo conduttore che non sposa bene con l’alto potere termoisolante richiesto al vetro. Ecco perché da qualche anno si usano canalini termoisolanti in materiale plastico, comunemente denominati a “bordo caldo”. I vantaggi maggiori si traducono con un aumento di qualche grado delle temperature superficiali lungo il bordo vetro, denotate dalla sigla ϑ theta 2. Da un punto di vista puramente numerico, anche la trasmittanza termica globale del serramento migliora, comparendo quest’ultimo nella formula di calcolo.

Nell’efficienza energetica globale del serramento non sono infine da dimenticare gli elementi schermanti, di varia natura, atti a contenere il surriscaldamento estivo degli ambienti. Essi sono sempre da preferire posizionati all’esterno, meglio se orientabili.
Non sono inoltre da dimenticare parametri altrettanto importanti, quali ad esempio la permeabilità all’aria, la tenuta all’acqua, la resistenza ai carichi di vento, l’abbattimento acustico e tutto quanto previsto dalla UNI EN 14351-1, norma “madre” nel mondo del serramento.

A cura di Guido Alberti

Photo credit: seier, raylopez

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