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Certificazione energetica con sopralluogo a 39 euro a Napoli e Firenze, attestato di certificazione energetica edifici a 69 euro a Milano, 49 euro il costo per certificare un’abitazione a Bologna ma non solo, è compreso anche l’accatastamento presso il catasto regionale.
Per il bene della dignità ed etica professionale, segnala questa indecenza condividendo questo articolo con i tuoi amici!
Nell’era dell’e-commerce si assiste al fenomeno degli “e-coupon” – che rappresentano la nuova frontiera del risparmio per lo shopping online – ossia di quei siti web all’interno dei quali si possono trovare offerte a prezzi vantaggiosi di beni e servizi su base locale.
Tra le formule più usate ci sono quella del “All you can eat”, in virtù della quale pagando un prezzo fisso si può pranzare o cenare mangiando senza limite di quantità, oppure di servizi, offerti anche da professionisti anche appartenenti ad ordini professionali, a tariffe standardizzate, molto al di sotto dei “minimi ragionevoli”.
Non entrando nel merito della ristorazione e di altri servizi, vorrei riflettere sul fenomeno riguardante le prestazioni dei professionisti.
Passatemi il termine “minimi ragionevoli” di cui sopra, ma non trovo altro modo per esprimere quel compenso economico, meglio definito come onorario, che pur rimanendo vantaggioso per il committente, possa assicurare un margine di profitto congruo per il professionista, senza ledere la dignità professionale tanto del singolo, quanto dell’intera classe professionale, seppur in regime di liberalizzazione dei minimi tariffari.
Mi riferisco in particolare, per ciò che in questa sede rileva, al settore della certificazione energetica degli edifici, per il quale è possibile trovare quotidianamente offerte a prezzi inverosimili per il rilascio del relativo attestato.
Vediamo i dettagli:
A Cosa Serve la Certificazione Energetica degli Edifici
Si prescinde, in questa sede, dall’entrare nel merito dell’attendibilità nonchè dell’affidabilità e replicabilità dei risultati ottenuti dalla procedura di calcolo di cui alle offerte in questione.
In relazione a tali problematiche, invero, mi preme semplicemente evidenziare che, affrontando personalmente e quotidianamente il problema soprattutto sotto il profilo accademico e della ricerca scientifica, posso affermare che la precisione non dipende, ormai, dal software impiegato ma dal fattore “antropico”, ossia dalla qualità dei dati che il tecnico acquisisce mediante sopralluogo (anche attraverso misurazioni strumentali, quali quelle riguardanti trasmittanze degli elementi opachi di chiusura dell’involucro tramite un costoso strumento chiamato termoflussimetro) ed interpreta sulla base della propria esperienza.
Intendo invece soffermarmi sull’aspetto economico delle predette offerte, formulando alcune brevi riflessioni.
Al riguardo, trovo mortificante ed indecoroso per la mia Professione assistere ad una sorta di “carosello” telematico in cui una prestazione professionale – nel cui ambito, per quanto mi riguarda, ho investito buona parte della mia attività di ricerca e formazione – viene “venduta” a pochi euro (sui quali, si badi bene, insistono i costi diretti, ma soprattutto indiretti, della Professione) unitamente e nella stessa pagina web ad una luculliana cena a base di cozze, a trattamenti di epilazione con luce pulsata ed a corsi di flamenco e/o tango argentino.
Ciò a maggior ragione se si considera quali erano le reali intenzioni del Legislatore, in merito a tale importante procedura.
La certificazione energetica, indipendentemente dall’uso “amministrativo” che si fa del relativo attestato di certificazione energetica, è finalizzata a fornire – solo ed esclusivamente attraverso un’indagine ed un’analisi approfondita – delle precise indicazioni sulle possibilità offerte dalle tecniche di retrofitting energetico del complesso sistema edificio-impianto.
L’obiettivo primario di tale procedura è quello di mettere la committenza, spesso profana in materia energetica, di fronte alla reale possibilità di intervenire sul proprio edificio, migliorandone il rendimento energetico e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi comunitari fissati dalla direttiva madre EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), unica ratio, a partire dal Protocollo di Kyoto, di tutte le normative e degli input in materia di contenimento dei consumi energetici nel settore edilizio.
Per l’attendibilità di tali analisi è necessario applicare conoscenze, tecniche, strumenti e dispendio temporale che trovo ancor più difficile possano essere venduti a prezzi così bassi.
La Certificazione Energetica Non E’ un Bene di Consumo
Tali osservazioni divengono ancor più pregnanti se si tiene conto del principio della libera concorrenza tra professionisti, principio, questo, che seppur largamente in uso nei tempi odierni, spesso non viene correttamente interpretato.
E infatti, per libera concorrenza tra professionisti (sulla base della natura stessa di locatio operis del lavoro autonomo) non deve intendersi la libertà assoluta di commercializzazione a prezzi scontati della prestazione professionale, considerata alla stregua di beni di consumo materiali, bensì l’applicazione da parte del professionista di equi onorari, proporzionati alla prestazione effettivamente resa al cliente, senza la creazione di insidiosi “cartelli” o “lobbies” tra appartenenti al medesimo ordine professionale. Al riguardo è d’uopo evidenziare, altresì, che il professionista svolge un’attività avente carattere eminentemente intellettuale.
Questa caratteristica differenzia l’attività professionale da quella finalizzata esclusivamente alla commercializzazione di beni di consumo, con la conseguenza che l’onorario del professionista non è assimilabile al pretium rei, ovvero al costo di beni commercializzati, e quindi non può essere (né deve essere) oggetto di “mercanteggio”.
Tale è il valore essenziale della Professione, cui deve inderogabilmente ispirarsi ciascun professionista nell’espletamento del proprio incarico, principio, peraltro, ribadito dal codice deontologico di ciascun ordine professionale.
E appunto al fine di garantire e assicurare il rispetto di tale valore imprescindibile della libera Professione, ritengo che gli ordini professionali debbano ammonire i propri iscritti dal reiterare comportamenti così lesivi per l’intera classe professionale, mettendo in essere una serie di misure, non necessariamente di carattere disciplinare, ma rivolte all’adeguata formazione in tal senso del professionista.
A cura di:
Arch. Ph.d. Salvatore Pitruzzella
Architetto, dottore di ricerca presso la Scuola di dottorato di ricerca in tecnologie avanzate per l’ingegneria dell’informazione, civile e del controllo ambientale – progettazione e gestione di sistemi informatizzati per il controllo ambientale – presso l’Università degli Studi di Messina. Settore scientifico disciplinare ING/IND-11.
Autore di 48 pubblicazioni scientifiche in materie energetica con particolare riferimento alla termofisica ed alla certificazione energetica degli edifici, pubblicate in riviste, atti di congressi nazionali ed internazionali e parti di libri.
Attualmente docente a contratto di Fisica Tecnica Ambientale presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo e già docente di ulteriori insegnamenti quali “Gestione delle risorse energetiche del territorio” e “Strumenti e tecniche del controllo ambientale”.
Photo credit:
A cosa serve la certificazione energetica: kevinrosseel
La certificazione non è un bene di consumo: woodleywonderworks
Come utilizzare i gruppi di acquisto in maniera intelligente ed etico!
Finalmente una cosa sensata in merito.
Complimenti professore, però non fermi quì questo suo garbato, competente ed ironico grido di allarme per la professione.
Una vera indecenza, non è possibile fare un lavoro serio a quella cifra, precisamente almeno 3 ore, per arrivare sul sito e fare il sopralluogo, altre 3 ore per redigerlo con la debita cautela e perizia, almeno altre 2 ore per portarlo al catasto energetico alias refione lazio e fare il deposito, costi di ammortamento programmi e redazione e stampa almeno 2 copie ….che dire … non ci sono parole, almeno che il professionista non classifichi tutto G e buona notte ………………non ho parole
SCANDALOSO…. tra un pò vedremo offerte per progettazioni strutturali, architettoniche e urbanistiche a pochi euro….. non possiamo permettere questo scempio…..dopo anni di studi e sacrifici…….speriamo bene…
Lo scandalo è il mancato controllo. Come professionisti dovremmo sollecitare e pretendere, dall’Amministrazione Pubblica, un controllo attento su quanto firmiamo, siano certificazioni energetiche o quant’altro, anziché accettare di questa la funzione di deposito pratiche. Il privato dovrebbe però sapere che la qualità, al pari della professionalità, si paga.
Buongiorno
Diciamo la stessa cosa da un bel pezzo.
Le regioni che hanno legiferato, l’ingordigia di ordini professionali che nulla hanno a che vedere con la termotecnica, tutti quelli che affollano il campo della temotecnica con argomentazioni “di moda” non sapendo però nulla di termotecnica, il buonismo imperante che impedisce di dire “cagata pazzesca” a ciò che lo merita (e sono tanti) sono stati ingredienti esplosivi.
Quanto hai appena comunicato circa la Certificazione energetica mi lascia sconvolto!
Ancora una volta le professioni intellettuali sono trattate come carta straccia privilegiando professioni di facciata con contenuto intellettuale zero.
E’ proprio vera la parodia scherzosa del padre che si arrabbia con la figlia che vuole studiare ingegneria invece di essere una “Letterina”, o di partecipare a “GF” e/0 di sposare un calciatore.
Buongiorno a Tutti. Concordo pienamente con l’articolo. Una certificazione fatta secondo i criteri richiesti, con rilievo dell’edificio, fotografie, reperimento dati comporta un costo non indifferente.. Poi ognuno a svolgere calcoli e conti può essere più o meno allenato di altri, ci mancherebbe.. ma certe tariffe che si vedono fanno rabbrividire.. Ci vorrebbe un segnale forte contro questa mercificazione, non è concorrenza e non aiuta a fornire il miglior prodotto… E poi in Lombardia l’iscrizione di un immobile al catasto energetico costa 10 E, se contiamo il prezzo della stampa di almeno 2 copie e il costo per il tempo materiale impiegato a certificazione energetica eseguita per la compilazione on line sul sito cened credo che con 39 E non ritornino nemmeno le spese.. Mi chiedo come si riesca a lavorare così..
Sottoscrivo ogni riflessione oggetto del tuo articolo.
Saluti.
E’ uno scandalo, ma purtroppo sta accadendo in troppi settori della ns. professione: A partire dalla Sicurezza sui cantieri, in cui alcuni “esimi colleghi” vendono PSC a 100 euro e POS a 50, per arrivare alle gare d’appalto aggiudicate con il 75% di ribasso.
Meglio avremmo fatto a non laurearci, specializzarci e masterizzarci, ed aprire una sala poker o una pizzeria. Avremmo investito meno e ottenuto più soddisfazioni.
Egregio, da committente ho usufruito di una “certificazione energetica” per la vendita di un immobile di famiglia. Costo 250,00 € (duecentocinquanta,00), tempo d’intervento 25 minuti … pari a 500,00 € / ora. Io guadagno meno di 15 €/ora, lordi, e sono un progettista di 50anni. Lei crede che se avessi necessità oggi rifiuterei di acquistare un coupon a 39,00 €???? Come da Marzullo si faccia una domanda e si risponda da solo. Lo Stato ed il Legislatore s’é inventato un altro balzello in più per noi “ignoranti in materia” che ci dobbiamo “giocoforza” affidare a spudorati pseudo-professionisti … ah per la cronaca l’ispezione venne eseguita da un ragazzotto e la certificazione firmata da una “signora” … Cordialmente.
Sono gli effetti estremi del libero mercato.
Il solo apparire di offerte di questo tipo dovrebbe far scattare controli seri ed approfonditi ma … siamo in Italia
Stimatissimo ingegnere, ha perfettamente ragione! E purtroppo questa indecenza non riguarda solo le certificazioni energetiche! Tutto questo grazie alla abolizione delle tariffe minime, alla crisi nel settore edilizio/immobiliare ed alla assenza, ormai, di deontologia. Si aggiunga che alla maggioranza delle persone non interessa nulla il contenimento energetico e vedono la certificazione solo come una spesa aggiuntiva. Mi chiedo anche come si possano redigere con competenza ed assoluta coscienza professionale delle certificazioni, di cui si è responsabili per 10 anni, a queste cifre; tra sopralluogo, rilievo, calcoli, redazione ed inserimento sul sito regionale occorrono 4 ore minimo: ma a che cifra oraria lavorano costoro? Dov’è l’inghippo? La sostengo e sosterrò sempre nella sua iniziativa. Forse occorrerebbe un Albo dei certificatori con tariffe ben precise ed oneste, tale che permetta solo a chi professionalmente idoneo di eseguire queste pratiche.
Gradisca i miei più cordiali saluti.
Geom. Stefano Tommasini – certificatore energetico iscritto all’elenco della Regione Emilia Romagna al numero 02324
Come al solito, parlare non serve a nulla…facciamo qualcosa di concreto, tipo petizione o denuncia di lamentela a chi di dovere…
Purtroppo il problema non riguarda solo le certificazioni energetiche ma tutti gli ambiti degli incarichi professionali. Gli ordini letteralmente “se ne fregano” di far rispettare le tariffe professionali e quindi molti lavorano a prezzi stracciati per attirare clienti. Le offerte di Groupon sono solo l’estensione di questo fenomeno al mondo del web e non riguarda solo la certificazione energetica ma molti altri servizi professionali (cure mediche, odontoiatriche, estetiche, consulenze legali ecc…). Sicuramente sono un modo di pubblicizzarsi ed il problema stà appunto sulla qualità del servizio erogato. Comunque una soluzione a questo tipo di concorrenza, leale o sleale che sia, via web o meno, deve necessariamente passare per un controllo degli Ordini Professionali che oggi sono entità astratte ed evanescenti prive di qualsiasi peso e credibilità.
Eravamo circa una quarantina di tecnici iscritti ad uno dei primi corsi sulla certificazione energetica, dopo aver terminato il corso abbiamo fondato un’associazione, ma a distanza di un anno circa l’abbiamo chiusa. Indovina perché. Purtroppo in Italia non si possono fare le cose seriamente. I nostri Ordini professionali sono solo capaci di incassare le quote associative ma non fanno assolutamente nulla per tutelare la libera professione. Eppure basterebbe pochissimo: sarebbe sufficiente che per ogni prestazione professionale di un certo rilievo fosse obbligatoria la vidimazione della parcella. Ci guadagneremmo tutti.
Sono favorevole all’abolizione delle tariffe…. ma OGNI notula/fattura dovrebbe avere il vaglio del collegio o dell’ordine di appartenenza il quale dovrebbe anche curare il buon esito del pagamento e il ritiro diretto della cassa di previdenza, non so se in altre nazioni è così che funziona, ma da noi come al solito TUTTO funziona alla rovescia, difficile quindi inventarsi soluzioni che possano funzionare
Quoto appieno il messaggio di Mario Mirangolo.
In Italia Mancano i controlli che sono l’unico deterrente per una mercificazione a basso costo della conoscenza.
Mi chiedo se per quella cifra fatturata riescono a pagarsi il sopralluogo
Sempre che la certificazione non sia stata redatta a puro titolo di “onere” burocratico indicante classi di efficienza più dequalificanti. In ogni altro caso il rischio di incorrere in sanzioni di legge cui è soggetto il progettista non è certo ripagato dal tariffario.
Poi tutto va bene, siamo in Italia conosciamo tutti i tempi e l’iter della (in)giustizia senza contare che se esite questo genere d’offerta di bassa qualità vuol dire che c’è un mercato che la richiede …. un po’ come per la droga o per il sesso a pagamento; la colpa non è mai di uno solo singolo soggetto.
Semplicemente indecente: professionisti un tot al Kg!
E’ un vero scandalo… a 39 euro non ci si ripaga neanche dello spostamento dall’ufficio.. am ci rendiamo conto che se facciamo fare un intervento su un elettrodomestico solo la chiamata equivale ad una spesa di 50 euro!!
Dobbiamo solo ringraziare i vari ordini professionali, che come sempre, si preoccupano di fare cassa, ma di tutelare le varie categorie stabilendo prezzi minimi ragionevoli neanche se ne parla, anzi….
Avevo sentito di operatori che “vendevano” la certificazione a 170 €, ma a 39 euro è un’indecenza. Vorrei anche vedere il prodotto, a meno che non sia uno specchietto.
Anche ha Bari e provincia è girata una pubblicità per certificati energetici a 39 euro compreso rilievo, la questione è stata perfino discussa in sede di consiglio dell’ordine degli ingegneri, ma al momento pare che non si possa fare niente contro simili atteggiamenti di alcuni “professionisti” che lavorano come dal fruttivendolo puntanto alla quantità e non alla qualità, nel giro di 24 ore hanno raccolto più di 50 contratti, contenti loro!!!
Non so, sinteramente, se si sono fatti due conti per capire quanto effettivamente si mettono in tasca, a mio parere si possono fare tali prezzi solo se non si ha la ben che minima esperienza in termini di contabilità di uno studio!!! Io in ogni modo continuo a lavorare e lavoro in materia facendo prezzi adeguati, mi sono infatti tarato su un costo di listino di 300 € per appartamenti fino a 150 mq, dopo di che il resto lo quantifico pari ad 1 €/mq
Una scandalo.Una vergogna.Una solita storia italiana…ma come cantavano i led zeppelin? “The song remains the same”
Concordo assolutamente. Tuttavia mi piacerebbe che ad intevenire fossero gli ordini professionali, garanti del decoro e della correttezza professionali (finchè esistono). Avevo già notato con disgusto il groupon sulla certificazione energetica e mi ero chiesta appunto come aveva fatto il collega ad ottenere l’autorizzazione dell’ordine di appartenenza.
Lo farò presente anch’io.
Leggo con un misto di stupore e arrabbiatura ormai passata quanto riportato. Seppur condivido in toto la vergogna di questa situazione a me piacerebbe che chi di dovere fosse coerentemente richiamato all’ordine. La domanda che mi sono fatte più volte è la seguente: Gli ordini professionali quali quelli degli INgegenri e degli Architetti, nonchè dei periti Industriali che ruolo e che peso hanno avuto, ovvero se ne sono mai accorti del posto secondario relegato all’efficienza energetica?
Facciamo una breve cronistoria: Lg 10/91 prevedeva determinate verifiche e la nomina di un energy manager presso tutti gli enti pubblici che superassero le 1000 Tep computando tutti i consumi energetici. Orbene, valutate quanti sono glie enti pubblici esistenti (comuni, Provincie, regioni etcc.) ,valutate quante nomine ci sono di energy manager e le competenze tecniche richieste a loro per svolgere tale compito.
Non credo di dire una blasfemia se affermo che la norma è disattesa per almeno l’80% dei casi e che non è possibile parlare seriamente di efficienza energetica quando non si individuano neanche i profili tecnici necessari.
Venendo ora alla certificazione energetica, mi chiedo la ragione per cui si sono creati degli “esperti in qualche cosa” a prescindere dalla formazione tecnica professionale scolastica , attraverso corsi da 24 a 80 ore privati.
Fornendo degli strumenti a volte privi di alcun perido di validazione fornendo la percezione che l’ACE (=attestato di certificazione energetica) altro non rappresenta che un esercizio per schiacciare tasti con un software.
Da qui la domanda: secondo voi è normale che gli ordini professionali non percepiscano questa anomalia? Forse può essere normale se si leggono i nomi degli organizzatori dei corsi di formazione (resi obbligatori in alcune regioni rappresentando il dazio per lavorare).
Concludendo è vergognoso che un ACE venga “spacciato a 39 piuttosto che a 69€”, ma forse è ancora più vergognoso che i soggetti deputati a collaborare, a fornire parere tecnico alle istituzioni abbiamo avvallato delle procedure di “professionalizzazione” indegne e singolari nel panorama tecnico.
Non si capisce il motivo per cui bisogna fornire degli strumenti “gratuiti” di dubbia efficacia e attendibilità creando della concorrenza impari con i professionisti che fino ad ora si sono occupati di progettazione e diagnosi energetica investendo in formazione altamente professionale (=corsi post laurea, laurea) (non riconosciuta da alcune istituzioni), attrezzature di misura collaudo molto onerose etcc.
Mi sembra ormai ingiustificabile gridare allo scandalo per la mercificazione di un’attività professionale. Ormai i “buoi sono scappati” è le ragioni stanno principalmente in un’attività assente da parte degli ordini che hanno perseguito interessi privatistici non opponendosi alla qualifica di chi professionista del settore non è.
In sintesi non preoccupiamoci più se siamo in concorrenza con ACE a 39€, convinciamo solo che l’ACE non può essre un’opera professionale con quegli importi e che chi vuole lavorare seriamente farà solo DIAGNOSI ENERGETICHE, seppur determinate regioni vogliono deprofessionalizzare anche tale attività (rif. lettera del 30/03/2011 prot. 1511/2011 del CNI)
la mancanza delle tariffe minime permette tutto questo, per cui non credo che ci sia nulla da fare, a meno che non intervengano gli ordini professionali, ma non sò con quale risultato; dovrebbero controllarne la veridicità e denunciarli.
Inutile aggiungere ulteriori commenti ad un articolo ben fatto che rispecchia il pensiero della maggior parte di noi professionisti. Devo dire -oggi – della maggior parte perchè una minoranza è venuta fuori alla luce del sole attraverso società di comodo. Mi sembra che si stia avverando ciò che qualche mese addietro un presidente del consiglio, a proposito dell’art. 41 della Costituzione, abbia sottolineato che la libera concorrenza si dovrebbe fondare sull’assioma che «quel che non è proibito è lecito» come se questo fosse una forma di sviluppo magari a costo zero per le casse dello Stato. Sarei curioso poi di vedere come si provvederà, dopo aver abolito i minimi tariffari, a stabilire quale sarà il compenso dei professionisti nel nostro ramo. Mah.. forse le camere di Commercio si staranno attrezzando…
Niente di grave gente, le persone che come me vogliono dare onore alla professione nel vero senso della parola stessa hanno l’obbligo di iniziare loro stesse un’azione di controllo. Io ho un amico avvocato che potrebbe affiancarmi. Il giorno che avrò una flessione sui miei lavori potrebbe essere buona idea iniziare un controllo a tappeto delle ACE, magari partendo da quelle con la lettere “A” in prima pagina!!! poi i vari FIRMATARI di queste ACE spero per loro…saranno sicuramente in grado di sostenere quanto da loro SOTTOSCRITTO e FIRMATO. Sbaglio?
La nostra firma non conta più nulla? a saperlo prima di iscrivermi all’università e aver speso soldi per corsi specialistici…
Putroppo il fenomeno è diffusissimo. Ma questo non è il solo campo nel quale le professioni intellettuali sono svendute… Si auspicano controlli da parte degli enti preposti!!!
Ma uno che se la fa a fare una vita di studi difficili, di sacrifici, di speranza e di aspettative, quando poi la professione (che può essere ingegnere, architetto geometra o perito) viene svilita in questo modo?
Era meglio che a 16 anni andavo a vendere i braccialetti sulle spiagge!!!!
La certificazione Energetica dovrebbe avere una tariffa “standard” imposta dalla Regione ed il Certificatore Energetico dovrebbe essere nominato dalla Regione e non scelto dal cliente, in questo modo si farebbero le cose seriamente!!
l’economia mondiale ha devastato tutto anche i valori deontologici scatenando una guerra fra poveri vorrei ricordare a tutti i Colleghi Professionisti abilitati di segnalare ai rispettivi Albi le “parcelle pirata” al fine di non distruggere quel poco che ci rimane e soprattutto redarguire coloro che a fronte di compensi irrisori esercitano abusivamente la professione.
Vorrei provare a comprare uno di questi “certificati” (le virgolette sono d’ordinanza) e vedere di quanto i miei risultati si discostino da quelli. Sono certa che ci sarebbero delle belle differenze e mi farei due (amarissime) risate! Questi siti sono delle semplici truffe e come tali andrebbero trattate!
Credo sia un’indecenza!!! Approvo la tua campagna contro il “fast food” della progettazione!
Vero! Sottoscrivo pienamente, questo mette purtroppo in luce come la nostra categoria non sia in alcun modo tutelata.
Di cosa vogliamo indignarci ancora? Ho cominciato a lavorare con i calcoli termici quando ancora la 373 si calcolava a mano e i primi software della 10/91 erano sotto DOS. Purtroppo anche a livello centrale gli ordini professionali si sono lavate le mani e non hanno preso una posizione in merito al calcolo termico e alla sua tariffazione. Quando sento questi prezzi così bassi io dico ai miei clienti che faccio un altro lavoro e se vogliono approfittare delle offerte speciali lo facciano pure. Tralasciamo l’esecuzione dei lavori! Se andate in giro con il naso per aria a gurdare cosa succede nei cantieri edili troverete i tamponamenti esterni eseguiti con i foratoni e lo spessore dei solai denuncia l’assenza di coibentazione. Aspettiamo i collaudi, allora ci sarà l’elenco dei buoni e dei cattivi
meno male che ci sono questi siti con gli sconti…..abbassate i vostri onorari sono troppo alti!
Io vivo in Puglia e l’anno scorso ho frequentato a mie spese un corso di 100 ore con superamento del relativo esame per diventare certificatore energetico, nonostante il Regolamento Regionale non lo obblighi più. Da poco quindi cerco di fare il certificatore energetico, ma anche qui per poterlo fare dovrei davvero regalare la mia professionalità e fin ora non sono riuscita a fare nulla a causa di colleghi, cossiddetti professionisti, che svendono una prestazione non priva di responsabilità piuttosto importanti. Credo che in effetti ci sia un grosso rischio per questa attività che in questo modo perde la sua essenza. Credo che occora una seria regolamentazione a riguardo ed anche piuttosto urgente.
indecente…. non ho parole…. siamo veramente alla frutta…anzi forse è meglio se andiamo a vendere frutta….
Parliamoci chiaro: l’unico modo per poter redigere un’ACE a 39 euro in modo remunerativo, è di classificare sempre e comunque l’alloggio nell’ultima classe G, a prescindere da quelle che sono le sue reali caratteristiche.
E’ uno scempio legale perchè alla verifica tecnica ritengo che l’importante sia di non classificare l’edificio in una classe migliore di quella reale, ma che nulla sia imputabile se si attesta una classe peggiore.
Certo è che in tal modo l’ACE perde completamente lo scopo per cui è nato, essendo declassato ad una banale incombenza come tante una sorta di inutile tassa da sbrigare nel modo meno oneroso possibile.
Oltre all’indecenza dell’offerta a fronte di una prestazione che dovrebbe essere eseguita in modo rigoroso, mi chiedo: i committenti sanno che una “certificazione energetica” errata può dare adito a annullamento di atti di vendita di immobili o anche solo a esose richieste di risarcimento?
INFORMIAMOLI!
Volevo far notare all Ing. Andrea Ursini Casalena che su questo sito e esattamente in mezzo all’articolo della certificazione energetica, sono presenti pubblicità di adsense che pubblicizzano le tariffe indecenti di cui tanto si parla.
Ormai nn mi meraviglio più di niente.
La liberalizzazione delle professioni è un cavallo di battaglia di tutti i Governi sia di destra che di sinistra; questo da adito ad una sola interpretazione: o gli ordini professionali hanno scarsa rilevanza a livello politico e Statale o le lobby di imprenditori e costruttori sono così potenti che tutto quello di cui discutiamo e ci lamentiamo nn ha senso di esistere.
Fa comodo a molti rendere la prestazione professionale una merce da contrattare e da comprare al miglior offerente; nessuno ha voluto mai capire però che i tecnici hanno una responsabilità CIVILE E PENALE…a differenza di chi vende materiali edili e che questo ha un prezzo nn contrattabile o scontabile.
E la cosa più scandalosa è sentirsi ripetere in tv da politici e tecnici (Monti compreso) che tutto è fatto per allinearci agli altri Paesi Europei; ma fatemi capire…li prendiamo come esempio solo quando ci viene comodo?. Perchè nn ci alliniamo per quanto riguarda il numero di politici e i loro costi in termini di pensioni stipendi e agevolazioni varie? Perchè nn alliniamo le nostre bollette elettriche a quelle medie europee? Volete conoscere il paradosso energetico più eclatante…? Chi mette una pompa di calore (con rendimenti molto più alti di una caldaia anche a condensazione e senza produzione diretta di CO2) e quindi si allinea a ciò che ci viene chiesto dalla Comunità Europea, in Italia invece di venire incentivato viene tartassato; passare dalla richiesta di potenza da 3kw a 6 kw ha dei costi fissi più che raddoppiati per ogni kw; si tassa la potenza no i consumi…a nulla vale avere pannelli solari che producono energia pulita e alternativa, tanto cmq lo stato ti prende i soldi con costi salatissimi sulla potenza richiesta. Però per gli incentivi sui pannelli ci siamo allineati allo standard tedesco…si dove però la corrente elettrica costa molto meno…
Siamo ridotti male e purtroppo nn cè via di uscita. Siamo carne da macello…Solo una rivoluzione popolare può fare qualcosa…i politicanti vecchi usati riciclati devono sparire…hanno fallito tutti..in due generazioni hanno sperperato e distrutto le risorse infinite di un Paese come il nostro…E odio chi parla per il popolo da finto comunista (Bersani per esempio) perchè primo il popolo nn sono solo gli operai…secondo è meglio stare zitti quandoi si fa le porcate che ha fatto lui come tanti altri ( 400 giorni di assenza in Parlamento su 600 e ha votato NO al taglio o eliminazione della pensione ai politici)…Vergognati tu che con Prodi hai dichiarato guerra ai liberi professionisti additandoli come ladri e evasori. Il libero mercato incentiva soltanto l’evasione, abbassa il livello qualitativo italiano che nn riesce a competere in Europa e sicuramente nn fa crescere l’economia.
Saluti a tutti e buona fortuna.
Ciao Ponze.
Adsense mi da un sostegno economico a poter portare avanti questo sito! Detto questo, non riesco a controllare in maniera “laser” gli annunci che compaiono. Essi sono contestuali all’argomento dell’articolo, per cui in questo caso, visto che si parla di certificazioni energetiche a 39 euro, evidentemente google invia annunci del genere. Basta non cliccarci se non interessati!
Siamo in una situazione indecente… esiste anche l’autocertificazione per l’ACE, ma poi, chi può fare interventi con questi documenti?
come può ENEA usare questi certificati per dare contributi?
e lo Stato (noi tutti) quanto deve pagare per “certificati di convenienza”?
Serve una legislazione più chiara che dia competenze professionali ad uno strumento fondamentale per il recupero energetico,
altrimenti è solo una presa in giro ed uno spreco di Denaro Pubblico.
Confido in un intervento dell’UE come già nel passato…
Quanto fatto notare dall’Ing. Andrea è un effetto dovuto a cause che risalgono fin dai primi anni 70 quando le categorie dei tecnici (e dei medici) non seppero elevarsi almeno a “categorie rispettabili” del proprio intelletto pur senza divenire CASTE come quelle dei notai e degli avvocati!
In teoria il libero mercato dovrebbe calmierare i prezzi di mercato, appunto. Non dimentichiamo che esistono anche casi di prezzi scandalosamente eccessivi determinati da posizioni monopolistiche o dominanti . Come sempre la “verità” sta nel mezzo e ritengo che il consumatore attento si ponga alcune domande riguardanti il servizio offerto e non sia sempre “popolo bue”.
Comunque è opportuno attirare l’attenzione dei media e dell’ Autorità garante sulla concorrenza e sul Mercato su casi di così evidente riduzione dei prezzi medi praticati.
Si evince chiaramente che a queste tariffe l’Ace viene sviluppato non seguendo i criteri richiesti, in primis vedo davvero improbabile che a questo prezzo il “professionista” abilitato alla realizzazione dell’ACE esegua il sopralluogo dell’edificio da certificare. Il minimo é richiedere all’organismo di accreditamento regionale (es. CENED per la Lombardia) un serrato controllo sugli operati di chi in modo cosi palese offre servizi che in riscontro alla tariffa richiesta possano far nascere più di un legittimo dubbio sul regolare sviluppo dell’ACE. Richiesta di controllo che formulerò formalmente appena concluso questo commento. Vi invito a numerosi a muovervi in questa direzione
VERGOGNOSO…LO STUDIO PROFESSIONALE è ORMAI UN DISCOUNT
Concordo con questa campagna di denuncia, e ringrazio il suo promotore!
Ho idea che se atteschiscono questi “business” sia anzitutto per la mancanza di “campagne di sensibilizzazione” rivolte ai non addetti ai lavori, da parte in primis degli enti locali. Se voglio vendere casa, siccome la certificazione energetica è l’ennesima scartoffia da allegare al rogito (punto e basta), non sono così scemo da rivolgermi a un tecnico coscienzioso (che mi fa spendere una cifra ragionevole e commisurata alla richiesta), bensì me la faccio fare dal “furbino del web” di turno: pago 39 euro, ricevo la mia scartoffia, rogito, e tutti i salmi si concludono in gloria, secondo il miglior uso nostrano. Questa credo (o temo) essere l’opinione più condivisa…. Ma se una seria campagna informativa ritraesse la certificazione quale un manegevole strumento di controllo delle spese di gestione energetica di un immobile (sempre perchè, quando si parla di quattrini, tutti siamo più seri….) e se ogni tanto scattassero l’obbligo di una “controperizia” e i relativi eventuali provvedimenti legali (cui giustamente accennava l’ultimo post qui sopra) credo (magari sbagliando) che ci sarebbe meno spazio per questi “furbini”.
Concordo.
Una semplice indecenza all’italiana… il mercimonio della professionalità e della integrità professionale.
Siamo in balia del mercato e di mercenari!!! La professione è svilita in tutti i sensi e qualcuno si permette di ancora di parlare di “liberalizzazioni”.
Io lavoro 12 ore al giorno e da libero professionista non riesco a fare fronte al costo della vita e ai numerosi balzelli che il legislatore si inventa senza alcun rapporto con la realtà in un Paese dove ormai prevalgono le Società di capitali e dove i professionisti (ingeneri e architetti), meno fortunati, rischiano il fallimento oppure la disoccupazione.
Ecco un modo intelligente ed etico per utilizzare i gruppi di acquisto: lanciare a prezzo basso solo una parte di un servizio!
Da tempo sto meditando di abbandonare la professione che esercito da oltre 50 anni e mi accorgo ogni giorno di quanto sia sempre più difficile districarsi con questi metodi dell’offerta più bassa. Purtroppo la qualità in un qualsiasi intervento professionale legato al settore dell’ingegneria o della architettura e o della innovazione tecnologica, non viene valutata e un pezzo di carta con un timbro professionale vale quanto uno studio ben fatto. Mi imbatto quasi tutti i giorni in simili problemi e per questo normalmente rispondo che se c’è qualcuno che offre a prezzi stracciati un servizio “facciano pure”. Vedo troppo spesso e con tristezza professionale che la qualità va scemando sotto ogni profilo tecnico nel settore dell’impiantistica in genere a me non piace tra l’altro criticare il lavoro degli altri.
Il fenomeno è ancora più diffuso tanto che alcune riviste di settore come ad esempio voglio segnalare “Casa Naturale” nel numero 42 novembre 2011, trattando approfonditamente di certificazioni energetiche evidenziano che di norma una pratica simile ha un costo che si aggira dai 30 ai 100 € portando allo svilimento sia i principi sui quali si basa la Direttiva Europea sia la dignità professionale degli addetti ai lavori.
Ch.mo Prof. Pitruzzella,
Caro Salvo,
Esprimi con la tua indiscutibile eleganza e competenza, usando anche il tuo raffinato senso dello humor, il disprezzo per quello che accade davanti agli occhi sia degli Ordini, che degli stessi professionisti.
Mi sono permesso di inviare il tuo articolo/lettera a La Repubblica ed alla Presidenza del consiglio dei Ministri.
Questo fenomeno va arginato con ogni mezzo.
Grazie.
Federico.
Si parla….., ma senza risultati.
Questo “minimo tariffario” non è solo per la certificazione.
Su internet si vendono progetti a 50€ (solo la piantina).
Sono sconfortata.
Il miglior articolo di protesta che abbia mai letto in merito!
Congratulazioni professore.
Giá girato ai miei contatti!
…siamo stati per troppo tempo remissivi e con le mani incrociate senza alzare un dito, senza un grido di protesta. Credo che sia arrivata l’ora di fare sentire la nostra voce, di rivendicare i nostri diritti e difendere la nostra professione che ormai ha perso qualsiasi forma di stima e rispetto sociale, ne và della nostra dignità di professionisti ed operatori sociali, ma per fare questo dobbiamo essere tutti uniti, non dobbiamo avere paura gli uni degli altri…la divisione porta alla perdita di identità professionale e alla sua conseguente svendita. Necessita subito una campagna di forte sensibilizzazione sociale su questi argomenti.
Buongiorno Andrea,
purtroppo ho sentito parlare anche io di quelle certificazioni energetiche in vari forum sul web (oltretutto gruopon si prende un 50% del ricavo) e ti dirò che si sente anche parlare di pratiche docfa svolte a € 100,00. Anche io sono contrario a tale pratica. Purtroppo credo che non si possa agire per vie legali, ringraziando vivamente gli ordini/collegi che hanno acconsentito all’abolizione dei minimi tariffari. Onde per cui sono anche a favore della loro eliminazione (ordini/collegi), in virtù della creazioni di associazioni (tipo confprofessioni) che tuteli il nostro mondo. Mi auguro che sia un fenomeno temporaneo in quanto, anche i prezzi al ribasso prima o poi smettono di scendere e invertono tendenza. (forse tali pseudo-professionisti si renderanno conto di quanto patrimonio intellettuale ed economico stanno buttando al macero).
Una soluzione è quella di sensibilizzare la massa contro tale pratica facendo scoppiare un caso mediatico, ad es: fabbricato/i recente in classe B fatto certificare da uno di tali professionisti i quali non fanno sopralluoghi e certificano tutto in classe G.
ACE scontate e architetti indignati: il caso dell’ordine degli architetti di Torino
La cosa che gli ordini professioni possono sicuramente fare è quella di evidenziare bene il problema ai professionisti e all’opinione pubblica, mettendo alla luce l’improbabile veridicità di questi certificati energetici e il rischio che si corre qualora vengano commissionati.
…e che dire del neonato o meglio neo-entrato in vigore “protocollo VEA” in Friuli Venezia Giulia…? …che dal 1° genn. 2012 sarà obbligatorio anche per locare oltre che per vendere qualsiasi immobile…
Ho frequentato il corso organizzato dall’ARES (Ag. reg. edilizia sostenibile) nel novembre 2010 pagando circa 900,00 €… superando l’esame finale (a pagamento..60,00€…) ritrovandomi abilitato alla redazione di VEA … ma al pari di qualunque altro professionista che magari non ha neppure frequentato e possiede magari un diploma di Perito agrario (con il dovuto rispetto per i Periti agrari…ma che c’azzeccano?…).
L’entrata in vigore della legge è stata piu’ volte procrastinata…Ora sono state apportate delle modifiche al Protocollo Vea di cui l’ARES non ci ha ancora resi edotti …a poco piu’ di un mese dall’entrata in vigore di detto protocollo anche per le compravendite.
Per compilare una VEA è necessario redigere – compresa la certificazione energetica dell’ente – 22 schede riguardanti i requisiti “ambientali” dell’ente, vale a dire competenze di illuminotecnica, acustica, paesaggismo, inquinamento atmosferico/ambientale da agenti chimici ed elettromagnetici, e quant’altro… con importanti responsabilità del “certificatore” qualora la classe di merito assegnata all’ente certificato non corrisponda alla realtà… scommettiamo che fra un po’ troveremo in rete anche le ” certificazioni ambientali” in cambio di un tozzo di pane??? (prezzo consigliato: € 3000,00 !!!)
Ciao Andrea,
mi chiamo Alessandro e spesso seguo il tuo sito e sono iscritto alla newsletter.
Mi è pervenuta oggi quella a proposito della certificazione energetica degli edifici: io sono un arch. certificatore e OVVIAMENTE sono contrario a quello che hai chiamato mercimonio.
Ti scrivo per farti partecipe di una problematica che spesso non si considera.
Qui in Piemonte e più precisamente a Torino c’è stato un caso in cui anche gli ordini si sono trovati con le mani legate, ora ti spiego:
due ingegneri hanno messo un’inserzione su groupon o un sito simile a 59 euro l’una, c’è stata una mezza sommossa, ma gli ordini non possono far nulla, perchè non esistono tariffe minime, le sanzioni sono commisurate ad un terzo della parcella professionale vidimata dal proprio ordine, peccato che gli ingegneri in questione NON siano iscritti a nessun ordine, ma abbiano semplicemente frequentato il corso abilitante di certificatore energetico.
Come possono commisurare una sanzione su una parcella quando è possibile che i certificatori siano per esempio chimici o fisici dei quali non esiste un ordine?
Ti ringrazio per l’attenzione e per il materiale che metti a disposizione di tutti…con i tempi che corrono è bello trovare persone come te!
Buongiorno Andrea,
dobbiamo dirlo purtroppo ma il concetto che non ci sia limite nel redigere certificazioni o quant’altro a prezzi cosi insostenibili, fa ovviamente parte di quel meccanismo che vede il professionista come un elemento che ti compila la famosa carta la quale o serve al notaio, o serve al Comune (e chi la vede??) o serve solo ed esclusivamente a completare una pratica di progetto. Non importa ovviamente come si fa, a cosa serve, ecc. Importa che venga fatta e possibilmente costi poco. Questo ovviamente grazie ai nostri ordini professionali (pletore di professionisti riuniti per fare eleggere e fare puro business). Ti dirò che se questo è il nuovo sistema di rapporti commerciali da mantenere con il cliente vorrà dire che diventeremo tutti più poveri, ad esclusione di quei professionisti che non hanno capito che quanto benefici di un grosso sconto il tuo cliente, Lui, che per mestiere fa business, la prossima volta ti chiederà un ulteriore sconto. Non vorrei essere costretto tra un pò a ricercare qualche professionista che faccia per me le certificazioni a 50 € fatto salvo gestire personalmente il cliente. Non credo sia una cosa impossibile da farsi anche se veramente poco dignitosa. Ti ringrazio per il tuo sempre prezioso lavoro. Maurizio Bandiziol – perito industriale
E’ uno scandalo, pure i DOCFA, le perizie di stima, ecc. vengono svendute a cifre ridicole, ma gli ordini professionali che stanno facendo al riguardo? come ci tutelano?
Vorrei sapere da chi redige queste certificazioni come fa a guadagnare qualche €. in quanto fatta la fattura cosa ti resta? o magari non vengono nemmeno fatturate, per cui oltre al danno per i professionisti seri vi è anche la beffa.
Cari politici (BERSANI in primis con la sua liberalizzazione delle tariffe) dall’alto dei vostri compensi (dove i zeri non costano nulla) perchè non provate cosa vuol dire portare avanti uno studio professionale a 30 € a pratica? provate e capirete il perchè di tanti che chiudono dopo anni di seria professionalità.
grazie Andrea, spero che tutto questo possa almeno servire a qualche cosa.
saluti a tutti
geom. Feletti Massimo Chioggia
Per fortuna che non si poteva ancora (fino alla riforma delle professioni che faranno a breve) fare la pubblicità comparativa e mettere i prezzi sul web… almeno così han sempre asserito gli ordini professionali ai quesiti da me verbalmente sinora posti.
Del resto, perchè non farcele pagare a peso?
Mi sto appunto laureando in ingegneria energetica….se avessi saputo 3 anni fa, quanto vale tutto il mio sacrificio…bè, avrei investito il tempo in modo decisamente migliore! Una cosa non la capisco proprio, come puoi certificare qualcosa, sulla base di dati che, presumo, ti sono forniti dal committente stesso? E come mai nessuna istituzione interviene davanti ad una “truffa”, (perchè è una truffa bella e buona) ai danni dei professionisti, dei clienti finali, di coloro che nel futuro avranno a che fare con l’immobile… ecc ecc!
che schifo!
Preg.mo Andrea, di che cosa ti vuoi stupire? Oramai tutto è lasciato ad inziative di dubbia efficacia se non per chi, con molta disinvoltura, realizza certificati che altro non possono essere se non delle vere mistificazioni (salvo opera di volontariato gratuito a favore di terzi non riconosciuti= certificato regalato). Lo stesso sta avvenendo con l’acustica. I collaudi talvolta vengono eseguiti grazie ad excel in ufficio.
Ciò nonostante condivido appieno la valutazione espressa da Daniele nel suo post. Siamo noi colpevoli dei nostri mali. Siamo noi che ci prestiamo più o meno volontariamente a tariffe che spesso non sono dignitose non solo dei nostri studi/investimenti, ma neanche della professione che dichiaramo di fare.
Per il resto, ben vengano i certificati a 39,00 euro. Magari domani ci sarà qualcuno che farà un’offerta ancora più bassa; Forse in ebay si trova qualcosa di più conveniente. Non ritengo sia il caso di preoccuparsi. Finchè non ci sarà la certezza di una pena per le dichiarazioni false, non dovremo aspettarci novità nè tanto meno inversioni di tendenza.
Si va avanti così e nel frattempo, grazie ai 39,00 euro, si selezionano i clienti: almeno in questo tali tariffe ci aiutano e non poco.
Ciao
CONCORDO!!!
A me è successo di richiedere la certificazione ad uno studio di Segrate. Il certificatore ha effettuato un sopralluogo di circa 30 minuti per rilevare la planimetria. Poi, senza aver effettuato alcun rilevamento riguardante la struttura, è tornato nel suo studio e ha prodotto la certificazione richiesta per il modesto importo di 650 euro.
Il problema è che una certificazione seria richiederebbe l’uso di strumentazione adeguata e un impegno temporale notevole per eseguire i rilevamenti fondamentali. Questo giustificherebbe il costo sopra citato.
Invece il prezzo di 39 euro mi sembra che sia congruo per il lavoro che ho descritto sopra.
Allora, se non si fa in modo che il certificatore sia reso responsabile dei dati sui quali basa la certificazione, la certificazione stessa dipende solamente dall'”onestà” del certificatore.
Il mio suggerimento è che nel futuro il certificatore sia obbligato ad includere nella certificazione anche i dati di struttura, le stratigrafie e i rispettivi valori di trasmittanza in base ai quali ha eseguito i calcoli e che questi dati siano quindi a disposizione del committente o di un ispettore.
Così, un certificatore disonesto sarebbe individuato tramite ispezioni a campione che potrebbero essere previste da una legge più ragionevole.
Concordo con tutti voi,e sono molto indignato.
Più volte in questi anni mi sono chiesto a cosa servano gli ordini professionali. A nulla. Sono un teorico tramite tra noi e lo Stato. Chi dovrebbe mettere in guardia professionisti e committenza da simile mercimonio se non loro? La deontologia professionale è solo un “parolone” scritto nel regolamento e che nessuno rispetta e loro tanto meno fanno rispettare. Servono solo per succhiarci l’ennesimo “obolo” annuale per servizi inesistenti.
Tutto ciò accade in nome della “liberalizzazione”. Come dice bene Dott. Ing. Antonio poco sopra, finchè in Italia ci sono finti comunisti come Bersani che inculcano nella testa della gente che il professionista è un ladro… che sicuramente evade le tasse… è normale sentirsi dire da un agenzia immobiliare che ci chiede un ACE di “non metterla giù più dura del dovuto, perchè chi mi ha fatto gli ACE prima di te non è mai uscito per il sopralluogo”.
L’altro giorno in tv Oscar Giannino, noto opinionista economico, rivolgendosi ad un finto comunista (non ricordo più chi) gli dice “Dovete smetterla di far credere che le difficoltà economiche si ripercuotono SOLO sulla classe lavoratrice operaia! Conosco centinaia e centinaia di liberi professionisti che faticano ad arrivare alla fine del mese e che non hanno tutti quei privilegi che la classe operaia ha” (presumo si riferisse a “malattia”, “ferie pagate”, e tanti altri “lussi” che il libero professionista non ha).
Vero! Infatti per arrivare tranquillamente alla fine del mese, finito questo commento, torno al lavoro fino a mezza notte inoltrata…
Assurdo, per quella cifra non esco nemmeno dallo studio e rifiuto l’incarico,
Ludovico
Ritengo che ora mai siamo andati oltre la frutta, come si suol dire.
Per tale, è il momento di riprendere in mano le redini e darci delle regole serie e da professionisti, quali siamo, se vogliamo rilanciare la nostra “Professionalità”.
Professionalità che ci vede impegnati continuamente nell’aggiornamento e per tale a dover affrontare continui sacrifici economici, di non poco conto, e anche a sacrifici di tempo che sottraiamo alla nostra famiglia.
Pertanto ritengo che si debbano bandire i colleghi che agiscono scorrettamente, facendo diventare la professionalità che tutti noi abbiamo acquisito con anni di sacrificio “acqua fresca”.
Architetto Antonio Ricci
Tutto questo è assurdo, è prostituzione professionale. Questi prezzi li fanno gli studi che non pagano gli stagisti, andando a destra e manca a fare sopralluoghi con il titolare che aspetta a studio per timbro e firma. Non si può più andare avanti così. Io sono per l’introdizuine dei minimi tariffari in modo che la selezione la si fa sulla professionalità e qualità, con l’invio di fattura presso gli ordini di appartenenza.
Concordo con tutti voi, ormai le certificazioni vengono rilasciate anche senza sopralluogo e quindi illegalmente visto che i regolamenti regionali lo prevedono, io stesso ho rinunciato a 3 incarichi in cui mi si chiedeva la redazione del certificato in soli due giorni e solo sulla base della planimetria catastale spedita via e-mail perchè il cliente “aveva già preso l’appuntamento con il notaio”…questo la dice lunga sulla percezione dell’utilità della certificazione energetica che ormai è vista nel migliore dei casi come un semplice adempimento amministrativo o nel peggiore addirittura come una specie di tassa impropria.
Siamo poi al paradosso che i notai redigono atti legali quali comparvendite e affitti accettando certificati di dubbia validità ( sia legale che sostanziale )..del resto gli stessi notai non hanno i mezzi per poter verificare se una certificazione è stata rilasciata secondo la normativa vigente o se è solo un pezzo di carta igienica piena di bei disegnini e numerelli timbrata e firmata dal “furbetto” di turno…purtroppo penso che in assenza di controlli più serrati sui certificati emessi e sanzioni amministrative esemplari la situazione non potrà altro che peggiorare. A mali estremi..estremi rimedi Cordialim saluti a tutti.
Salve collega, sono un ingegnere di Cagliari che si occuppa anche di Certificazioni Energetiche. Sta mattina ho appreso la tua notizia sulla SVENDITA delle certificazioni energetiche su Groupon. Questo avviene anche a Cagliari, già due volte, hanno effettuato offerte di CERTIFICAZIONI energetiche: la prima a 59 euro e la seconda a 79 euro.
Disgustato dalla Sfacciattagine di questi studi di Ingegneri e Archietetti di fare certificazioni energetiche a quei prezzi (se l’avessero fatto senza pubblicarlo nessuno l’avrebbe saputo), con concorrenza sleale nei confronti dei colleghi che fanno certificazioni con qualità, ho denunciato dopo la seconda offerta all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari la concorrenza sleale degli studi. Anche altri colleghi Ingegneri di Cagliari hanno fatto altrettanto ma non ottenuto mai una risposta dall’Ordine.
Ormai siamo noi stessi Ingegneri che ci roviniamo a vicenda pur di accapparrarsi due spiccioli, sfruttando ingegneri neolaureati gratuiti che manco pagano.
Una vera vergogna.
Cordiali saluti
Indignata! Rabbrividisco davvero nel sapere che esistono persone che hanno la presunzione di farsi chiamare “tecnici”, illudono i poveri committenti di ricevere un certificato energetico regalato che altro non può essere se non un paio di fogli ottenuti da un “videogame” gratuito! il certificato “quasi regalato” non è certo un certificato attendibile!In questo modo ingannano non solo gli abitanti dell’edificio, ma è una frode anche nei confronti di chi il tecnico lo vuole fare davvero!
Buon pomeriggio a tutti. Ritorno sull’argomento dello scandalo “Certificazioni Energetiche” a prezzi da Cinesi (per i quali comunque nutro il massimo del rispetto). Vi faccio una proposta: contattiamo i nostri Ordini professionali, compresi i rispettivi consigli nazionali, in modo tale che si facciano carico di stabilire alcune condizioni inderogabili sulla tipologia e qualità nella redazione degli ACE da parte dei loro iscritti. Ad esempio allegare le fotografie fatte durante il sopralluogo ed allegare soprattutto il cartaceo del calcolo eseguito secondo le linee guida nazionali. In definitiva sembrerebbe una forzatura ma in realtà il professionista che redige l’ACE (fatto con onestà e con un minimo di rigore professionale) dovrebbe disporre almeno di questa documentazione. Vi pare? Detto questo in tal modo facciamo lavorare anche gli Ordini medesimi. Fatemi sapere cosa ne pensate
Gentile Amico,
concordo col tuo disappunto.
Buon lavoro.
Carissimi,
la stessa situazione si è puntualmente verificata a Milano.
Il mio sentimento di vergogna non lo riscontro verso i colleghi laureati che si prestano a questi giuochi in quanto non li considero miei colleghi ( la laurea ti da il titolo di ingegnere con la i minuscola poi devi tu con la tua dedizione il tuo lavoro la tua correttezza professionale, la tua onestà trasformarla in I maiuscola) ma piuttosto nelle istituzioni nell’Ordine che non hanno preso alcuna iniziativa o posizione in merito, soggetti completamente disinteressati. Pietro Balboni
I minimi tariffari servivano ad impedire questi sconci. E a garantire i giovani professionisti, magari privi del sostegno finanziario di famiglie abbienti, che gruppi consolidati o singoli esercitanti da tempo la professione conquistassero il mercato con operazioni di dumping. Però che la demagogia la vinca sempre è anche colpa di chi se ne fa vittima ingoiando amo lenza e canna. Quale sprovveduto può ritenere affidabile un impegno professionale retribuito con 39 euro?
Concordo totalmente con quanto evidenziato dal Prof. Pitruzzella, e ribadisco quanto sia importante che gli ordini professionali si facciano garanti del rispetto del valore della libera professione e conseguenzialmente dei propri iscritti, monitorando l’attività dei liberi professionisti ed allo stesso tempo esortando gli stessi ad un corretta conduzione della propria attività, sotto tutti gli aspetti.
Soprattutto però, sarebbe auspicabile che anche le istituzioni si rendessero sensibili a questo delicato problema, che non riguarda solamente l’ambito delle professioni tecniche, ma si estende a tutto il panorama professionistico italiano, mettendo a punto in tal senso degli strumenti legislativi chiari ed efficaci.
Io non credo ci si possa lamentare perchè esistono gli “offerenti” di servizi/consulenze/certificazioni a queste condizioni.
Certo, anche io sono d’accordo sul fatto che non si possano avere dubbi circa la pochezza di professionalità e la conseguente inaffidabilità di certe persone ma credo che questo succeda in tutti i settori: all’inizio in pochi studiano e risolvono una necessità del commitente e subito a ruota c’è chi segue copiando o rubando informazioni oppure andando a “standardizzare” un lavoro come se tutte le realtà lavorative (officine, macellerie, falegnamerie, sugherifici, uffici) o tutti gli edifici (singoli, palazzine, a schiera, a Trento, a Sassari, a Catania o Lampedusa, in collina……. microclima etc) potessero essere inseriti nel grande calderone dei software che redigono/accorpano dati e sfornano relazioni.
Purtroppo questi sono gli svantaggi della tecologia dove anche chi non conosce a fondo la materia può tirare giù due righe e se ci sa fare ed è furbetto può anche vendere una certificazione.
Tranquilli, credo che anche questo genere di cose andranno a morire. E’ solo una questione di tempo come lo è per chi truffa di continuo: prima o poi lo zaccano in gattabuia.
Per ora………..auguri a tutti Voi che lavorate seriamente e studiate per tenervi aggiornati.
Antonio
Salve a tutti, sono un’ingegnere che ha studiato duramente come tutti voi per ottenere la laurea per poter lavorare onestamente…collaboro con studi affermati e mi occupo di risparmio energetico frequentando corsi di aggiornamento, come voi,
ma in questi pochi anni di esperienza mi sto pentendo amaramente dei sacrifici fatti…
sono delusa da tutti quei professionisti che si vantano di avere anni e anni di esperienza e sottopagare i giovani ingegneri che hanno voglia e capacità di crescere…loro per primi SVILISCONO la nostra professione!
per il resto concordo con tutti voi seri e onesti
battiamoci per questa giusta causa
buon lavoro
Saluto tutti i partecipanti alla discussione.
Vorrei entrare subito in argomento dicendo che come sempre non è solo o non è unicamente un problema di soldi. Certamente certe cifre per la certificazione di un appartamento possono solo far sorridere. Ma in Italia non sarebbe e non è il primo e purtroppo nemmeno l’ultimo caso di cattiva coscienza professionale. Quello che succede qui nel caso della Certificazione o dell’audit energetico è già successo negli anni’80 con la prevenzione incendi, con le norme sulla regolarità urbanistica, con gli accatastamenti eccetera eccetera.
Credo che nelle intenzioni corrette di chi ha legiferato ci sia l’obiettivo di innalzare comunque la qualità del prodotto edilizio attraverso procedure il più possibile trasparenti e condivise. Ma nel caso della certificazione energetica ricordiamoci un paio di cosette. A partire dal 1990 la certificazione energetica era stata annunciata nella famigerata e famosa legge 10 che tutti conosciamo. La parte dei meccanismi premiali della qualità non è mai partita. Personalmente sto ancora aspettando i decreti attuativi dell’art.4 di quella legge che dovevano arrivare dal ministero LL.PP. entro 180 giorni. Io ho avuto la fortuna di conoscerne una bozza informale. In questa bozza c’era gia in potenza tutta la procedura per controllare la qualità energetica degli edifici. Parte energetica, parte impiantistica, illuminazione naturale, fonti rinnovabili, controllo surriscaldamento estivo, e altro ancora.
Mai arrivata al capolinea. Io sto ancora aspettando. Intanto sono passati a miglior vita i personaggi ispiratori di quelle procedure di controllo (i proff. Agnoletto o Pitimada, tanto per non fare nomi…).
Se i decreti non sono mai arrivati è perché il mondo delle costruzioni non le ha volute far diventare operative, sommergendo le procedure con eccezioni di ogni tipo, in parte anche condivisibili, ma fondamentalmente ostruzionistiche. Quindi noi siamo andati avanti con le UNI serie 10000 piene di errori e procedure quantomeno farragginose dove no proprio sbagliate. Procedure licenziate da bravi esperti, ma soggetti ai veti delle categorie e delle lobby che trovano rappresentanza nel CTI e nei comitati UNI.
In Italia la verità è che non si è mai veramente voluto che nascesse una cultura della progettazione energeticamente consapevole come è stato in altri paesi (Regno Unito o Danimarca per non arrivare alle vette della Germania). Poi dal 2005 arriva l’applicazione della Direttiva UE… e sono dolori. Sono dolori perchè appare chiaro a tutti che il mondo professionale è del tutto impreparato e inadeguato a confrontarsi con i temi della qualità energetica. Per tanti motivi anche in questo caso. Uno per tutti? La pprogettazione della qualità energetica non ha una sua tariffazione professionale. Anzi molti professionisti impiantisti la ritengono solamente un onere in più che non ha nessun tipo di valenza progettuale.
Una certificazione energetica con procedure malamente scopiazzate dalle norme CEN senza approfondire i temi specifici che rendono il caso italiano un caso abbastanza anomalo. Non ci credete? Bene leggete bene le spiegazioni ai vari DLGS 192/2005, 311/2006 e 59/2009 e poi ne possiamo parlare. Sarebbe utile se qualcuno lo facesse. Intanto però parte “il mercato” delle certificazioni: Regioni, Provincie e Comuni SENZA AVERNE TITOLO, si arrogano il diritto di legiferare in campo aperto visto che non lo fanno gli organismi statali competenti. Così nascono vari metodi anche in contrasto profondo, metodologico fra loro. Davanti a questa situazione il professionista può solo cercare di fare il minore danno possibile. Per il resto ci pensano potentati come il Notariato o le lobbies immobiliari.
Se qualcuno ha mai saputo di un contratto di acquisto in cui la certificazione energetica abbia avuto un pur minimo peso sul prezzo di vendita finale dell’immobile me lo faccia sapere per favore….io non ci sono riuscito. Questo ovviamente non significa che non sia necessario fare delle certificazioni fatte bene, ma purtroppo anche nel caso delle detrazioni fiscali del 55% e di altre forme incentivanti per il risparmio energetico (a parte il fotovoltaico e l’eolico dove si fa un buon business da parte dei potenziali investitori)
La qualità energetica degli edifici non sembra un tema così importante. E invece tutto ci dice che è un tema chiave. In Europa, nel mondo…ovunque. Così il tema della certificazione viene percepito male dai proprietari di immobili che si presentano dal notaio dichiarando che il loro immobile è in classe G (la peggiore possibile) e viene percepito malissimo dai professionisti che ne vedono solo la parte del “videogioco a premi” da svolgere con il software più furbetto.
Franco Soma scrisse anni fa un bell’articolo sulle possibilità offerte dalla certificazione come metodo per calibrare gli interventi in funzione del grado “energivoro” di un edificio. Per calibrare gli interventi nel tempo, con miglioramenti progressivi e successivi… partendo certamente da situazioni di bassa qualità energetica. Non si tratta di stare tutti in classe A++ come dicono a Casaklima, si tratta di capire dove possiamo arrivare… e questo nessuno sa dirlo.
Concludo suggerendo a tutti la lettura del rapporto ENEA sulla applicazione degli incentivi finanziari per tipologia di intervento. Cerchiamo nei limiti delle nostre possibilità di non svilire i contenuti scientifici e tecnici della nostra professione. Non ci si salva con i pezzi di carta anche se possono essere fatti malissimo o benissimo.
Grazie – Eduardo Barbera
Ho piena condivisione con quanto lei afferma; mi duole però dover rimarcare che alcuni soggetti del mondo delle libere professioni e accademici, si sono prestati ad un’attività di creazione “nuovi servizi” (= in realtà già esistenti ed insite nelle progettazioni edifici-impianti di buona qualità) creando un esercito di nuovi soldatini.
Mi ricorda l’analogia con il servizio militare obbligatorio di leva: chi di voi ha fatto il servizio militare penso che era consapevole che una nazione non si sarebbe maipotutta difendere dal nemico con soggetti non motivati.
Se pensiamo di creare dei professionisti del settore con corsi a pagamento e software gratuiti che spesso hanno comportamenti anomali in virtù del mancato perido di test penso che ci sia una scarsa autoconsapevolezza del lavoro che stiamo svolgendo
saluti,
Daniele
Su questa pagina, La vetrina delle “occasioni” segnalata da SACERT, puoi segnalare le “offerte” sulla certificazione energetica low cost.
Vedere anche Il Sole 24 ore Lombardia di mercoledì 12 ottobre 2011 n° 37 pagina 9: ‘Giungla certificazioni. Sul web il gran bazar dei bollini regionali’ – ‘Targhe online a poco prezzo, controlli assenti.’
Andrea, mandi un pò la Sua posizione al Cened/Cestec della regione Lombardia, chiedendo puntuale e sistematica verifica in campo delle certificazioni presentate da Groupon e vediamo un pò cosa succede … (v. sbandierato Decreto Regione Lombardia 14009 del 15-12-09 e successiva procedura operativa di esecuzione dei controlli).
Ma a quanto pare c’è ancora qualcuno che pensa ad ulteriori ‘deregulation’ tariffarie delle prestazioni professionali …. (vedi l’attuale Presidente del Consiglio), ovviamente spalleggiati da Confindustria.
Se crede, mi dovrebbe comunicare un Suo indirizzo di posta o telefono personale: vorrei renderLa partecipe di alcune mie considerazioni di tipo meramente tecnico sulla possibilità di realizzare ‘net zero buildings’.
Cordiali saluti,
Massimo Silvestri
Vorrei semplicemente sottolineare che il nostro paese non ha mostrato negli ultimi anni una vera volontà di costituire una vera coscienza energetica. A nessun livello.
In primis a livello legislativo e politico. Mancano molte norme di tipo applicativo e gli enti energetici a livello nazionale non sono stati responsabilizzati circa la improcrastinabile necessità di ottenere risultati REALMENTE UTILI ALLE NOSTRE TASCHE E AL NOSTRO AMBIENTE.
Qualcuno in Italia ha una vaga idea di ciò che ha messo in piedi fin dal 1984 l’agenzia tedesca DENA? Noi abbiamo sul territorio anche qualche sporadico esempio di comportamenti virtuosi nel settore del risparmio energetico, ma certamente questi comportamenti non sono solo quelli che passano attraverso la certificazione.
Qualcuno su questo blog dovrebbe avere il coraggio di dire QUANTE certificazioni sono state fatte (anche solo in ambito CENED per fare un esempio).
QUANTE CERTIFICAZIONI SONO STATE CONTROLLATE?
QUANTE CERTIFICAZIONI SONO RISULTATE PERLOMENO CORRETTE?
Non lo sappiamo. Nessuno se ne occupa.
La qualità dei cosiddetti catasti energetici potrebbe essere una chiave fondamentale per attivare meccanismi premiali ad esempio attraverso una serie di valori correttivi delle rendite catastali in funzione del livello di qualità energetica raggiunta da un immobile.
Tornando poi al livello professionale direi che la attuale situazione mortifica la qualità e la competenza acquisite da chi opera correttamente proprio in seguito all’atteggiamento di chi da esperto di economia e di mercati vede la certificazione di qualsiasi aspetto di accertamento della qualità tecnica come una via per introdurre balzelli e tasse occulte a danno dell’utente. Cosi nascono le proposte di certificati a 39 euro (ma perché non a 19,90 magari comprendendo anche la certificazione acustica?).
Nascono queste bestialità perché gli esperti di economia non capiscono nulla di costi energetici e soprattutto di costi “sociali” di certe politiche energetiche. E’ vero peraltro che il mondo accademico e quello della formazione hanno gettato troppo presto la spugna…alle prime difficoltà e ai primi ostruzionismi.
Così temi come qualità dell’aria, sostenibilità dell’ambiente di vita e di lavoro, sono diventati temi buoni al massimo per farci qualche bella (e meritoria) inchiesta giornalistica, ma poi? Semplicemente ci sono troppe cose che non si insegnano e non si fa ricerca seria su questo. Qualcuno dice che non ce lo possiamo permettere. Ma io come molti altri penso che sia sbagliato rinunciare al futuro per una apparente convenienza nell’immediato.
Se si è deciso che la certificazione energetica potesse essere aggirata con una autocertificazione nel caso delle compravendite (nel caso degli affitti non se ne parla nemmeno) come pensiamo di difenderci dalle truffe professionali a 19,90 euro tutto compreso? Se nessuno fa controlli e se nessuno sanziona dove pensiamo di andare a finire? Il legislatore fino ad oggi ha accettato il fatto che l’azione di controllo, le verifiche e quanto altro necessario siano sempre e solo un costo a carico dell’utente se privato. Nel pubblico nemmeno a parlarne di controlli sulla qualità edilizia.scoppierebbe un tale casino!
Dunque la legge ce l’abbiamo, in teoria è bella e progressiva, ma in pratica c’è una sorta di “evasione energetica” condivisa e tollerata quasi negli stessi termini della evasione fiscale.
Forse ci penserà la UE a sanzionare l’Italia per avere di fatto cancellato con un trucchetto l’obbligo della certificazione della efficienza energetica e della sua pubblicità negli edifici ed in particolare negli edifici pubblici. Quante scuole, quanti municipi, quante case popolari sono certificate in italia? Se qualcuno lo sa mi risponda per favore. Il buon giorno si vede dal mattino è qui mi sembra sia una notte scura e con poche stelle.
Ma per cortesia cerchiamo di non ridurre questi argomenti a semplici interessi di categoria, anche se le intenzioni sono nobili. Eppoi la “carta da culo” prodotta da tanti, troppi professionisti che fanno gli esperti di tutto, dovremmo saperlo, è sempre stata prodotta in quantità stratosferiche…dalle relazioni ex 373 fatte con la fotocopiatrice alla legge 10, alle verifiche degli impianti termici, al nullaosta VV.F, ai vari condoni, alla certificazione acustica, ed adesso alla energetica.
Lo Stato scarica sui professionisti la sua incapacità a controllare anche in questa occasione SENZA RICONOSCERE E VALORIZZARE IL RUOLO DI CHI SVOLGE LA PROFESSIONE IN MODO CORRETTO ed anzi penalizzando i migliori rispetto ai furbi. E per levarsi d’impiccio mette a carico dell’utente finale “l’onere di ogni eventuale prova” per dimostrare il mancato rispetto delle norme.
Così non si va da nessuna parte. Grazie
Fintanto che la certificazione energetica servirà a quello che serve ora … cioè a nulla, non frega a nessuno spendere “bene” i soldi necessari ad ottenere il pezzo di carta, con cui poi vendere o affittare un immobile …. ma se la cerficazione energetica fosse la chiave per accedere a: riduzione oneri di urbanizzazione, finanziamenti e mutui a tassi agevolati, iva ridotta, detrazioni fiscali, contratti con enti energetici a prezzi convenienti, ecc …. il tutto in base alla classe di appartenenza … forse le cose cambierebbero, ma così è solo un costo in più posto a carico dell’utente, ed allora continueranno a proliferare i supermercati della certificazione, tra poco assisteremo anche ai saldi ed alle superofferte: fammi fare tre certificazioni a 20 euro e la quarta la paghi 1 euro …. come al solito una buona occasione per fare un’ottima cosa … buttata alle ortiche
Appunto….ho ricevuto una telefonata da un cliente che ha bisogno di una certificazione energetica, perchè ieri, durante la firma dell’atto di vendita della sua abitazione il notaio naturalmente l’ha richiesta….”è molto urgente…tanto il notaio mi ha detto che costa 25€ vero?” testuali parole del cliente!!!!
Immagino che il suo caro notaio gli abbia chiesto almeno 5000€ per un atto! E lui di certo pagherà perchè si sa che i notai sono cari, mentre noi….
Adesso perderò l’incarico? Se davvero esiste un professionista Amico del notaio che le fa 25€ certamente sì. Comunque segnalo su groupon ieri e oggi a Pescara ACE a 59€….energyconsultingsrl uno studio che nelle news del suo sito si è fermato al 2009!!!
Buona fortuna nella giungla.
L’indecenza non ha limiti…
NO COMMENT! Sicuramente è un giro losco per cui i soldi li prendono a parte dal notaio o qualcun altro (agenzia???) che li ricaricano sulle loro fatture. Nessuno, neanche un pirla, farebbe certificazioni a quel prezzo (se le fa seriamente e non sparando i numeri a muzzo)… c’è sotto qualcosa di sicuro. Che SCHIFO!!!!! (scusate i termini ma certe omertà mi fanno troppo arrabbiare)
“Cari” professionisti,ma vi siete accorti che terremoto ha suscitato un’offerta su Groupon?? A qualcuno è venuto in mente che una pubblicazione su una vetrina ormai cosi famosa e importante (e a quanto vedo anche tanto chiacchierata) genera talmente tanta attenzione da far si che i professionisti non possano “sgarrare” su nulla????
Pensateci… e mentre lo fate, leggetevi l’articolo pubblicato su “L’espresso” a proposito delle certficazioni bluff!
Forse acquistando un’ACE su Groupon ho più garanzie che il lavoro sia fatto come si deve. Prima di parlare di truffe…
Mi sorprende l’indignazione generale per l’offerta del coupon a 39 euro (che in fin dei conti è uno strumento che nasce con l’intento di stupire con prezzi eccezionali “una tantum”) quando, QUOTIDIANAMENTE parcelle più o meno simili vengono presentate all’acquirente per lo stesso servizio da alcuni tecnici!
Datevi una svegliata, non è il coupon lo scandalo ma la scarsa e generalizzata tutela della nostra professione, l’ignoranza e superficialità di alcuni tecnici e, soprattutto, l’ASSENZA DI CONTROLLO da parte degli Enti preposti!
Da circa un anno non sto più redigendo ACE perché credo che i miei prezzi siano troppo elevati rispetto a quelli di mercato: in genere mi chiedono un preventivo e poi non ritornano più…eppure chiedo circa 250€ per unità immobiliare (che è un prezzo che ho ritoccato diverse volte per rimanere sul mercato…ma piuttosto che scendere ancora cambio mestiere)!!!!
Salve a tutti ! Io non sono del vostro settore anche se lavoro tutti i giorni con la vostra categoria essendo un applicatore di isolamenti a cappotto. Concordo perfettamente con la vostra indignazione ma purtroppo ormai viviamo in un’era di liberalizzazione e permissivismo che ha del vergognoso.
La stessa situazione si ripete per noi applicatori che dobbiamo combattere con prezzi applicati da altri applicatori, irrisori e da incoscenti, soprattutto per chi pensa di farsi fare un buon lavoro ad es di cappotto, con 12 € al mq di manodopera! Io come voi questo lo reputo dannoso alla categoria e di molta svalutazione per chi veramente il suo lavoro lo fa bene, con il cuore e con coscienza!
Siamo gli unici che nel settore edilizio abbiamo discrepanze di prezzi, come nel caso vostro per la certificazione energetica. Dovremmo tutti avere piu o meno gli stessi parametri come fanno i meccanici e tanti altri di altre categorie merceologiche. Invece nell’edilizia non esistono regole, limiti e pudore commerciale.
Di questo passo come ormai verte il sistema finiremo proprio alla deriva come fanalino di coda della comunità europea, sempre che ci resteremo.
Saluto tutti speriamo che le cose possano prendere una strada diversa con questo nuovo anno.
Nel momento in cui lo Stato rende obbligatorio un servizio, peraltro di discutibile utilita’, e dal costo di partenza alto rispetto al servizio richiesto (prezzo che prevedibilmente sarebbe lievitato in funzione della resa obbligatoria dell’ ACE anche solo per annunci immobiliari), io dico che ben vengano certe offerte low cost a ridare un equilibrio. L’altr’anno per una certificazione media si spendevano 300 euro, oggi 150. Evidentemente il libero mercato serve a qualcosa, e il professionista si ripaga anche con 150 euro.
Purtroppo quello di cui si discute in questo ambito è solo la punta dell’iceberg…Come qualcuno scriveva giustamente in precedenza anche i PSC e i POS vengono svenduti a 100 e 50 €; il problema è che ho visto il livello qualitativo di questi prodotti e l’unica cosa che mi viene in mente è di definirlo scandaloso..anche le certificazioni a 39 € non possono che essere vergognose e redatte da chi non ha la minima etica professionale…mi viene di pensare che a prostituirsi intellettualmente (di quello si tratta, è inutile negarlo) in questo modo siano gli stessi che magari sono andati avanti fino alla laurea con i mezzucci e le furberie tipiche di molti italiani…chi si è sudato veramente il titolo non svende la propria professionalità come fosse al mercato. I miei prezzi sono e saranno oltre i 300 euro perché sono il minimo per il lavoro che realmente si deve svolgere per offrire un prodotto qualitativamente accettabile.
Buongiorno , se i professionisti fossero più onesti con i prezzi ,non si andrebbe da chi fa prezzi troppo bassi , e poi , è un certificato obbligatorio , dovrebbe essere gratis e fatta dal comune , invece un’altra tassa occulta , fatta dai professionisti. Poi vorrei sapere , su 600 euro quanto mette in tasca il professionista netto ? vediamo chi è così coerente di pubblicarlo . Grazie
Partono finalmente i controlli sulle certificazioni energetiche low cost, per adesso le certificazioni in Lombardia, da estendere a livello nazionale.
Ecco alcune notizie del Sole 24 Ore sui controlli dei progettisti Lombardi che hanno collaborato con Groupon.
Cari Colleghi e non
leggo con piacere che non sono l’unica voce nel deserto ….ma in questo caso un coro alpino…..nel denunciare questa situazione.
ho analizzato la situazione quando su internet società che vendono coupon di beni vari di consumo (come citato da altri la “famosa”GROUPON) ha lanciato offerte direi “PLANETARIE” per la redazione di ACE.
cosa dire ….ogni commento che avete fatto …chi + chi – ……è da avvalorare…….impossibile redigerli… nella migliore delle ipotesi (quindi che forniscano piantine quotate…….magari Legge 10 e non devo fare 50 km…..) a cifre sotto i 200€ …….magari se mi fan fare un condominio di 10 o + unità …si parliamone per un ulteriore ribasso di qualche decina di euro procapite.
ma quando devi mandare una tua impiegata a fare sopraluogo (costo benzina e usura mezzo) …..circa un ora e mezza di media per andare ..visonare con appunti e tornare, poi le altre 5 o 6 ore per fare tutto il resto …..con costo iscrizione catasto regionale, costo ammortamento programma di riferimento, atrrezzature per usare e stampare la certificazione ….insomma …se va bene 100 € di costi vivi ….se poi ci mettiamo le tasse……allegria ….quindi a 90€ …..69€……59€….ed ora solo per pochi giorni (e fortunati) ……a 39€ !!!!! ………..ma il circo non chiude mai ??? …….a sto punto chiudo ….e vado al mercato coperto a vendere le patate !!!!
io capisco che non bisogna esagerare, magari all’inizio qualcuno ne ha approfittato ….ma ora si scade nella solita lotta Bluff……
BISOGNA DIRE ALLA GENTE ….che primo :
una certificazione può essere lesiva per un cliente in due casi, il primo che per sicurezza del certificatore venga data una classe inferiore a quella reale ….sminuendo così il fabbricato come valore di vendita o affitto e quindi anche se successiva,emte accertata una classe superiore ….se è venduto …..ciao ciao ….quello che hai preso hai preso ….ma il secondo caso e + drammatico è che se la classe è sbagliata in eccesso ..quindi superiore a quella reale, fatta una vendita …..e la successiva verifica per motivi tra i più vari dall’acquirente, sulla classe del edificio acquistato……provate a pensare cosa succede quando viene accertata una classe …inferiore ??? …per chi ha venduto …….restituzione di una grossa minusvalenza del valore del fabbricato ……perchè altrimenti ……denuncia per truffa alla procura..annullamento dell’atto e tutto quanto è di conseguenza ….danni etc, etc.
Poi vada pure il venditore a denunciare chi ha fatto la certificazione energetica..gli faccia causa (se non è una società che è fallita)…..e provi a farsi rimborsare tutto quanto Lui avrà GIA’ SBORSATO !!!!!
Insomma …sono 20 anni che faccio la professione e di queste cose …tra rilievi e accatastamenti, pacchetti di PSC e altro ho visto guerre di prezzi ….indecenti ….ma la qualità era alla pari dei prezzi che venivano fatti ……e finchè non succede niente …..bene …poi quando ti sgamano …..allora si paga tutto il conto in una volta sola !!!
in conclusione …basta con questi “ciarlatani” ………la Ns. esperienza ……la fiducia che dobbiamo dare e conquistarci dai clienti …non può essere messa al bando così ….da queste società che poi ….spariscono e …ciao ciao….nessuno dice che si deve sparare con i prezzi contro i clienti ….ma come in ogni cosa c’è la giusta dimensione per tutto e tutti.
divulghiamo queste cose scandalose …non sarà molto ….ma almeno si comincia a far qualcosa !!!!
grazie per l’attenzione !!!
auguri a tutti !!
geom. Molinari
Sono un Geom. libero professionista, iscritto al rispettivo Collegio dal 1997. ho partecipato al corso organizzato dall’ERAP di Ancona da certificatore della sostenibilità energetica ambientale degli edifici secondo il Prot. ITACA Marche. Il corso, della durata per me di 180 ore con esame finale, è stato molto interessante e mi ha permesso di apprendere nuove nozioni, in maniera molto approfondita. Ho molto apprezzato la professionalità dei relatori del corso, tra cui anche l’Ing. Andrea Ursini Casalena. Nel 2011 sono finalmente riuscito ad iscrivermi all’Albo Regionale dei Certificatori Energetico Ambientali del Protocollo ITACA. Dopo aver redatto alcuni sintetici per l’applicazione del Piano Casa, mi si presenta finalmente la possibilità di Certificare un edificio secondo il Protocollo Itaca Marche, al fine di accedere a dei contributi e come per il mercato degli ACE, ho assistito con mio sommo rammarico, anche al mercato della certificazione del Protocollo Itaca Marche. Un edificio di due piani fuori terra più un locale interrato, di 9 unità immobiliari da circa 80 mq cad/una, certificato ad € 1.400,00 + IVA. Naturalmente, per onestà professionale ho deciso di non accettare l’incarico. Domanda. Sono io che sono fuori mercato oppure stiamo assistendo alle solite cose fatte, dispiace dirlo all’italiana? Scusate lo sfogo, ma a me sembra veramente avvilente svendere la propria professionalità e gli sforzi profusi quotidianamente per la professione a queste cifre.
Risposta a Falvio. € 600,00 innanzi tutto capire se è comprensivo dell’IVA o meno. cmq -20% di spese, -50% di tassazione rimangono € 250,00. Quant’è la tariffa di un meccanico per un cambio d’olio? € 35,00/h mi sembra….
Non penso che certa gente debba essere degnata di risposte !! è ora che qualcuno ……ma seriamente faccia qualcosa ! uno che si prenda a carico di alzare la voce …ma non come i politici …….ma come i conquistatori …per i nostri diritti !!!
ma perchè non si torna al tarifario minimo da applicare ??? perchè questa liberalizzazione delle parcelle ha messo in vera discussione la professionalità di molti colleghi ? un minimo da applicare valutato sulla base reale del lavoro e delle spese vive …come ho analizzato nella mia precedente e come hanno fatto i colleghi !!
così finalmente a parità di prezzo la gente si rivolgerà per qualità del lavoro e non per risparmiare mettendoci allo sbaraglio come alla “corrida”
chi è daccordo mi scriva a geom_molinari@libero.it che tutti raccolti faremo qualcosa o almeno avremo tentato……e lo dico anche al Ns ing.Andrea Ursini che sono pronto con Lui a fare una campagna alla cosidetta “marcia su Roma”
Grazie a tutti
Ancora con il mercato delle patate!!??
e la benzina, la ragazza… l’autostrada… il panino….
E’ PUBBLICITA’!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Da domani per favore lasciate perdere i buoni del supermercato, le cene scontate nei ristoranti o le visite mediche a prezzo di costo!!!
Conosco geometri che in tre mesi hanno raddoppiato il numero di clienti… e finalmente il fatturato comincia a crescere!!!
ps:.. lasciate perdere anche i voli low cost già che ci siamo…!!!
Ha ragione da vendere. E’ un’indecenza! 39 euro per pigiare tasti su un software sono troppi!
Buongiorno,
la certificazione energetica può anche essere nata da nobili intenzioni, ma ad oggi è solamente un modo per farci spendere almeno altri 300 euro, da aggiungere alla novità dell’ IMU ed agli aumenti generali di tasse.
A questo punto non vedo nulla di male a provare a risparmiare da qualche parte vista l’inutilità del certificato a livello pratico.
Saluti
Un interessante esperimento fatto da Altroconsumo sulle certificazioni energetiche Low Cost.
Hanno acquistato tre certificati energetici a buon prezzo su Groupon scoprendo, dai risultati ottenuti, che non c’è molto da fidarsi delle certificazioni energetiche a basso costo.
La cosa era alquanto scontata!
Ecco una interessante campagna di controllo dei certificati energetici in Emilia Romagna (PDF).
Contenute anche le indicazioni per una corretta compilazione dell’ACE, attestato di certificazione energetica in Emilia Romagna.
Secondo lo schema di decreto per la modifica imminente delle linee guida nazionali sulla certificazione energetica degli edifici, il costo medio per la certificazione energetica di un appartamento medio (intorno a 100 mq?) deve attestarsi tra 150 e 200 euro.
Può scendere a 100 euro quando si utilizzano metodi semplificati.
Sono in pieno accordo con quanto esposto, non ho letto tutti i commenti ma mi sembra che tutti siano, ovviamente nella stessa direzione. Come è possibile fare un lavoro serio ed attendibile e professionalmente corretto senza arrivare a cifre ragionevoli 150-200 €? Anche perchè volendo fare il lavoro onestamente ed emettendo regolare fattura una buona parte viene decurtata dalle tasse.
Una mia collega è stata contattata proprio ieri da Groupon… dopo un dialogo di oltre mezz’ora ha categoricamente rifiutato di fare certificazioni che vengono offerte a 59€ e che a lei sarebbero “fruttate” la metà. Quindi sapendo che la metà delle “parcelle” va lasciata a Groupon significa che ad esempio a Napoli fanno CERTIFICAZIONI ENERGETICHE a 14,50 €… mi viene il voltastomaco al solo pensiero.
Il legislatore se vuole creare davvero un catasto energetico attendibile deve mettere freno a questa indecenza. Non si possono fare sopralluoghi, calcoli delle prestazioni energetiche, ipotesi di miglioramento e registrazione del certificato a 14,50€. Considerando le tasse, vuol dire lavorare per 1€ all’ora.
Grazie per aver dato l’opportunità di evidenziare un problema incalzante che rovina il mercato del settore.
Con triste rammarico confermo l’ennesimo sconforto nell’udire queste notizie ormai note da tempo. E c’e’ anche chi scrive che pigiar tasti a 39 euro è un furto.
Ma dico ci stiamo rendendo conto di cio’ che accade? Fino a qualche mese fa anche il singolo privato poteva autocertificare il suo edificio a condizione fosse della classe peggiore e per fortuna che è finita.
Se il peso della certificazione fosse considerato alla stessa stregua di una registrazione notarile non costerebbe certo 39 €. Nell’equilibrio di mercato l’intersezione tra domanda e offerta dovrebbe creare quel corretto equilibrio che non sminuisce la professione e che in condizioni di libera concorrenza delle fluttuazioni le puoi anche generare.
Una petizione di massa da inviare agli ordini professionali per sanzionare quei professionisti che non applichino le leggi regionali sulle tariffe proposte col buon senso e non con un metro da supermercato.
Salve a tutti. Sono un ing. iscritto al vergognoso albo, anzi pre-albo, della regione sicilia, dove 12000 elementi possono certificare, in una regione dove si effettuano a stento 5000 certificazioni l’anno (meno di mezza a certificatore).
In quest’ottica non solo diventa difficile compiere il proprio dovere di tecnico, che io indicherei come dovere “pubblico” vista l’importanza della certificazione energetica con la C maiuscola, ma si mettono anche a sgomitare per avere più pratiche, come bambini frignosi, perchè non ne ottieni nessun riscontro da questa prassi.
Posso anche testimoniare che molti nonostante la cifra da pezzente, riescono pure a guadagnarci su qualcosa, affidando il compito a poveri “Tirocinanti” e usando programmi gratuiti quali il Docet. Fino a quando le responsabilità saranno così misere, almeno a livello nazionale, nessuno si interesserà di dare il minimo di importanza a tale oggetto di valutazione, sempre italiani siamo.
Scandaloso, promulgare una legge che obbliga una certificazione, (che non porta valore aggiunto ad un immobile se non un onore), solamente per far guadagnare un professionista che inserisce i dati in un programma per la modica cifra di 300 euro. Si lamentano dei bassi prezzi e hanno ragione un programma simile costa 29 euro!!!!!. E pensare che quando effettuano il sopralluogo il cliente deve fornire tutta la documentazione. Lavoro = spostamento sul posto+ ritiro documentazione+inserimento dati +stampa+spedizione email catasto regionale + consegna al cliente (solitamente via posta). Certamente solo 300 euro (per un appartamento). Lavoro che potrebbe fare chiunque se bastasse l’autocertificazione!
Ciao Indignato, rispetto la tua opinione, ma come vedi e per fortuna, molti la pensano diversamente da te, compreso io.
Siamo arrivati, noi liberi professionisti paragonati ai marocchini dei mercati, come si puo’ fare una certificazione a 39,00 euro indecente.
Fai il sopralluogo tipologia costruttiva edificio – serramenti, tipo caldaia con i parametri, orientamento, superfici finestrate, tipologia solaio e fondazione, anno di costruzione, tipologia costruttiva copertura, coloritura, zona se centro o periferia, fotografie immobile sia interne che esterne,misure immobile per confrontarla con la planimetria catastale, visure e elenco subalterni, tutto questo lavoro per 39,00 euro assurdo non esiste, questi tecnici (chiamiamoli così) sono solo dei buffoni.
Ma in fin dei conti, la Certificazione Energetica cosa è se non un pezzo di carta “Burocratica”.forse con un buon fine, far conoscere ai comuni mortali, quanto stanno spendendo per riscaldarsi o raffreddarsi; il tecnico che la redige non si prende certo una grande responsabilità ,non è certo un parere quello che redige,e un dato di fatto e quindi un semplice certificato. 39 euro sono già un prezzo equo,per quello che rappresenta. Certo è comunque l’occasione per il tecnico di far capire al committente dove può migliorare e quindi offrirgli la vera consulenza, che avrà un valore molto superiore.
Ciao Maurizio, per fare quel “pezzo di carta” ci vogliono delle professionalità e dei costi che non sono coperte assolutamente dalle 19 euro che prenderebbe il “tecnico” (in quanto delle 39 euro il 50% vanno al sito che ospita la sua offerta).
Per cui un “certificato” del genere è al 90% de casi falso e redatto da “tecnici” nemmeno abilitati, come dimostrato anche da un’inchiesta di Altroconsumo (trovi più in alto i riferimenti).
Vorrei rispondere a Maurizio e ad indignato… che vadano a informarsi prima di parlare: infatti le responsabilità ci sono eccome (Pure penali, e vengono inserite nel certificato stesso); mi sa che molti di voi non hanno mai aperto un ACE e non sanno nemmeno cosa sia.
Il tecnico che viene a casa ti guarda il rubinetto si prende un diritto di chiamata in certi casi molto più alto di 19€. Non si può ridurre il lavoro intellettuale a “pezzi di carta”, pensando che il vero lavoro sia quello MARXISTA. Siamo in un era molto più complessa, un’era di servizi che non possono essere sminuiti così.
Nell’ACE vanno obbligatoriamente inseriti gli interventi migliorativi per i quali vanno anche valutati costi e tempi di ritorno economico: se per fare ciò bastano 19 € allora cambierò mestiere. E’ vero che molti non fanno seriamente il proprio lavoro ed escono fuori ACE osceni (rendimenti del 250%, trasmittanze di 200 W/mq k, ecc.), per questo non serve solo un programma, che come dice indignato, costa 29 €. Anzi ti aggiorno caro “indignato” che ci sono programmi gratuiti tipo il docet, ma il programma è un “mezzo” e va guidato attentamente, qui come in qualsiasi altro ambito.
Per questo conta la professionalità del certificatore e va valutato anche il grado di complessità dell’opera da certificare e il tipo di analisi da ricondurre. Un ACE ha la potenzialità di far variare il prezzo di un immobile, anche se ad oggi per via della crisi ciò non avviene e il prezzo segue altre regole, ma sarebbe assurdo paragonare una casa classe A ad una classe G: compreresti mai una macchina che fa 2 km al litro? A meno che sia un ferrari, no.
Se non sapete certe cose studiate prima di parlare.
Sapete che su groupon fanno certificazioni energetiche per Lombardia, Piemonte e Veneto a 20 euro!
Sapete se si trova a meno?
Grazie
Da quello che leggo, regna l’indignazione.
Perfetto!
Allora due sono le cose: o restate alla scrivania ad indignarvi e a parlare male di vostri colleghi che, a quanto leggo, non meritano titoli oppure… DENUNCIATE le irregolarità.
Altrimenti resterete solo un’illustre “casta” che si ritiene come al solito intoccabile in questo Paese intoccabile.
Se invece i “tecnici” tramite Groupon stanno, non solo lavorando bene, ma anche ottenendo risultati… bè allora
1. si può ottenere una certificazione a prezzo di costo
2. permettetemi ma… forse c’è anche un notevole ritorno.
Vincenzo
Ciao Vincenzo, secondo te 19 euro è il prezzo di costo per un Attestato di Certificazione Energetica?
Hai mai fatto un ACE?
Ma io la farei anche gratis, se quel cliente mi commissionasse o segnalasse altri 10 lavori!
Di fare una singola ACE a me… non interessa… non è per quello che ho studiato.
Non trovi?
Ma tu pensi che un cliente che viene da te per un ACE a 19 euro netti ti possa dare dei lavori a prezzi superiori?
Uno mi ha fatto ristrutturare la sua casa… avendo un’impresa, non mi è proprio dispiaciuto…
pensaci
Purtroppo non sono un ristorante e ho bisogno di entrare in contatto con la gente.
Se non ci pro-muoviamo non andiamo da nessuna parte
Si Vincenzo, ti capisco.
Considera però che tu molto probabilmente, se hai lavorato bene, se 1/10 di quelli che lo fanno.
Il 90% non sono nemmeno iscritti ad un albo professionale…
E fate bene a scriverlo.
Meglio a denunciarlo.
Solo che vorrei che non fosse il mezzo groupon o pagine gialle o altro ad essere messo in discussione. O l’equazione errata: coupon=servizio mal fatto.
Le capre sono ovunque.
Certo è che, se mi “espongo” sul web e faccio male il mio lavoro ho finito di lavorare. Devo cambiar Paese…
Si direbbe che questo sito sia frequentato più che altro da “addetti ai lavori” che vedono il loro lato della questione.
Io mi occupo di cose diverse per professione e di tematiche trattate da questo sito per passione.
Personalmente credo che:
1) 39€ per una certificazione = non mi interessa cosa sia, so che é obbligatorio, tanto vale spendere poco anche se é carta straccia.
2) a questo prezzo per un professionista tanto vale non farla. Per ammortizzare i costi ce ne vorrebbero centinaia l’anno
3) la storia dei rilievi é valida solo per alcuni casi. Per le nuove costruzioni si hanno tutti i dati a disposizione, e per sapere la vera qualità costruttiva sarebbe stato necessario stare in cantiere, quindi penso sia più onesto abbassare le ali. Poi con un minimo di collaborazione dal committente il sopralluogo non serve.
4) la storia delle tariffe minime é fuffa. Se il mercato é libero allora non ci possono essere né minimi né massimi. Se é “drogato” con obblighi di legge allora tanto vale inserire minimi e massimi, vedi il post relativo al costo dei notai
5) per quanto mi riguarda gli ordini professionali possono chiudere anche prima di mezzogiorno. L’unico vantaggio che me ne deriva é la possibilità di iscrivermi ad inarcassa e buttare meno soldi nel pozzo delle fantomatiche pensioni
6) una certificazione corretta é alla portata di chiunque abbia un po’ di nozioni di base, un software tipo cened, tutti i dati dell’edificio e due sere libere. Che poi é il mio caso, e non penso di essere un genio. In questi casi non é un lavoro difficile, non comporta responsabilità e non può essere venduto a peso d’oro. Il problema semmai é vedere quante ACE servano per ammortizzare i costi fissi imposti ad es. dalla Lombardia e se valga o meno la pena di stare iscritti.
Ciao Giuseppe e grazie per la tua opinione che rispettiamo.
Beh è ovvio che le opinioni si rispettano sempre, in effetti ben comprendo che vista da fuori, data la quasi inesistente informazione su utilità che potrebbe avere lo strumento, nonché delle responsabilità (anche in ordine alle prime cause che iniziano a diffondersi sul danno patrimoniale derivante da certificazioni non veritiere) annessi e connessi e relativi costi, informazione che in realtà non è mai stata fatta e invece sarebbe la base necessaria per permettere a tutti, noi certificatori non low cost compresi, di cominciare a parlarne anche al di fuori della sfera strettamente professionale e far capire che il prezzo “giusto” di una cosa esiste sempre.
Detto ciò, ovviamente sono di parte pure io, ora che vi saranno pure le sanzioni amministrative quando non penali come dal decreto di qualche giorno fa, introdotte con gli APE, sono curioso di vedere se ci sarà ancora chi, facendo realmente “veri” certificati e non pezzi di carta, oserà proporre quei prezzi, o come credo succederà, smetteranno di fare i certificati.
Chi vivrà vedrà, speriamo solo che per un motivo o per l’altro scompaiano: o gli obblighi burocratici che spingono a produrre pezzi di carta straccia; o i pezzi di carta straccia perchè gli APE diventano cosa seria per tutti e non solo per chi applica pedissequamente le norme, anche UNI, usa software certificati, e fa tutto quanto al meglio.
Buon commento a tutti quanti.
Non concordo con il contenuto dell’articolo perché ad esempio non è applicabile al mio caso. Per vendere casa sono costretto ad avere il certificato energetico anche se è in classe G (e tutti lo sanno benissimo): 39 euro sono già troppe perché si tratta di una pura formalità (nel mio caso) e trovo assurdo spendere soldi inutilmente.
Ciao Nicola, rispettiamo il tuo pensiero e grazie per la tua testimonianza.
Gent. Nicola,
Da quello che scrive vedo che non sa cosa è presente all’interno di un APE (ex ACE), infatti all’interno trova le Raccomandazioni (obbligatorie) per migliorare la classe energetica, soprattutto qualora fosse in classe G. Stia certo che queste informazioni nei certificati di 39 € non li trova, o se ci sono probabilmente non saranno applicabili o realmente realizzabili nel suo immobile; con 39 € non paga nemmeno l’uscita dell’idraulico che viene a casa sua a dirle che le perde un tubo, si figuri un consulto energetico.
I clienti vengono, mi chiedono quanto voglio per un ace e la risposta è sempre la stessa: l’agenzia immobiliare me lo fa per 50 euro.
La mia risposta sempre la stessa “Allora se lo faccia fare dalla sua agenzia immobiliare, qui facciamo le cose seriamente!”.
Che tristezza.
Ciao Daniela grazie della tua testimonianza.
Hai fatto bene a rispondere così, non svendere la tua professionalità, ci rimetti!
Non demordere, ciao buona giornata!
Triste realtà dei professionisti costretti ad operare per pochi euro, ignari del grave danno che stanno facendo a loro stessi.
Articolo scritto benissimo come nello stile del prof. Pitruzzella!
Al di la dei commenti emotivi, non si può non rilevare che siete stati abituati male. Lo dico da ingegnere “fu iscritto” all’ordine per soli 3 anni.
Ancora non si è capito che l’innovazione tecnologica non è per il nostro bene:
quello che (Merci e Servizi) 20 anni fa si faceva in 2 mesi non può avere un Valore maggiore o uguale a quello che si fa oggi identicamente e meglio in 2 giorni.
Merci/Servizi possono avere maggior Valore solo per tempi transitori (sempre più brevi) o se si somministra maggior Utilità/Bisogno alle Merci e Servizi. E’ Legge di Mercato dunque ben svegliati dall’incantesimo!!
Certo, potete continuare ad andare in controtendenza e invocare professionalità e altre minchiate spazzate via dal Mercato, ma la realtà è che l’informatizzazione da una parte e la fame dall’altra, porta alla Morte del Valore.
Dove la Morte del Valore non interessa solo la Merce in senso stretto ma anche la Merce Uomo cioè Merce che trasforma altre Merci.
Quindi voi che me che pensavate di essere Merce pregiata vi dovete adeguare: il Valore della Merce Uomo Ingegnere di 40 anni fa non è assolutamente aumentata e se avete vissuto nel luogo comune che l’Ingegnere è Dio in cielo e in terra, beh è ora di riparametrare tutto al ribasso.
Nell’industria il Valore di riferimento di un ingegnere è 300$ che è il costo che il padrone paga lo schiavo produttivo ingegnere in Cina.
Chiaro è che nella gaussiana ci sono code di ingegneri dal grande successo ma c’è gente anche con la 5^ elementare dal grande successo cui non viene data visibilità: serve alimentare il Sogno del luogo comune della Massa Ciandala.
Lo so lo so vi vergognate dopo aver trangugiato teoremi, corsi di aggiornamento, master ecc… nel tentativo di elevare il Valore della Professione.
Lo so siete mortificati ed annullati nell’animo.
Soprattutto incapaci di vedere l’orizzonte.
Questo sarà il futuro: la gestione del Nulla.
La crisi deve ancora iniziare in quanto se è vero il teorema sopra esposto del Valore, a maggior ragione è vero la realtà di ridondanza della Merce Uomo (per ordini di grandezza):
quello che 20 anni fa si faceva con 1000 persone oggi si realizza identicamente e meglio con 100.
Gli altri 900 espulsi dai cicli produttivi vanno a spasso e fanno concorrenza ai 100 rimasti che probabilmente saranno delocalizzati altrove.
Ergo siamo tutti perfettamente sostituibili fino a trovare il punto di minimo.
Che schifo. Io mi occupo di certificazione ormai da 3 anni ma cose simili non le avevo mai viste. Ora ci sono addirittura siti che vendono certificati APE a 40 euro più IVA. Basta mandargli la piantina e due informazioni sull’immobile. Ma come si fa???? E il sopralluogo??? Come è possibile redarre un APE senza sopralluogo, fidandosi di quello che dice il committente, che teoricamente non capisce niente di edifici o impianti. Ma gli ordini professionali dormono???? La legge italiana che fa? Niente? Eppure chi fa APE con questi metodi sta certificando il falso…. Ma possibile che nessuno controlla??? Noi professionisti onesti e scrupolosi perché non ci muoviamo eco unio contro pseudo colleghi che giocano sporco? Basta pubblicare i nomi di questi signori che svendono la professione, in modo da metterli quantomeno alla gogna pubblica. Un altro evento che non c’entra con gli APE che mi è capitato è state che qualche settimana fa ho partecipato ad una gara per progettazione e DDLL di una scuola. In pratica è stata aggiudicata ad un ingegnere con il ribasso del 78.10 %. Ma vi rendete conto? Siamo professionisti o prostitute? Senza offendere le povere donne costrette a fare quel mestiere…. Svegliamoci
Al caro Markus1964. Leggendo il tuo commento mi hai ricordato il mio professore di economia:” La teoria del Valore”.
Bene ti posso dire che se l’evoluzione (io direi involuzione) tende a svilire e annichilire il nostro lavoro, mi spieghi perchè altre categorie invece mantengono un livello di prestigio? Mi spieghi perchè un giovane, come me, avrebbe investito TANTI soldi negli studi, per poi ritrovarsi al pari di chi non ha mai fatto niente nella vita? Vuoi dirmi che ci siamo illusi e abbiamo sbagliato? Beh io non credo.
La situazione economica attuale, chiamiamola pure Globalizzazione, è applicabile ai beni di produzione industriale, processo già avvenuto con l’inizio del secolo scorso; ma come potremmo mai paragonare un bene prodotto con l’attività intellettuale, figlia del più elevato dei tre mondi di Popper. Paragonare il bene utilità alla professione è follia; ma non solo per la nostra professione, parliamo anche di medici, avvocati,ecc. Il tuo ragionamento mi sembra molto da neoclassico/post-Keynesiano deluso e non può trovare accoglimento in chi investe la propria vita nella ricerca e nella professione.
Io non credo di esser Dio sceso in Terra, ma non accetto che il “Mercato” (che poi nominerei in altri modi) possa stabilire il prezzo per la nostra professione. E’ come pensare di agire con le regole del mercato nel campo dei Beni culturali; con questo ragionamento una villa del ‘700 si deve valutare solo per il numero di vani. Non ci pieghiamo alle regole ciniche del mercato ma facciamo tornare seria una professione che lo è sempre stata, anzichè ritrovarci un domani con città di qualità scadente.
Un maglione di qualità lo paghi bene, così come un lavoro fatto con professionalità; non c’è periodo economico che tenga.
Nietzsche si chiedeva quanta verità può sopportare un Uomo
La risposta che do io è: poca anzi pochissima.
Non pensavo fosse pubblicato il mio commento ma visto che ha pure ricevuto risposta e oggi ne ho il tempo, di seguito descriverò la Storia della decadence della professione ingegnere ma non solo.
Ma prima una breve premessa per poi procedere TOP/DOWN.
La Società come il Singolo per sopportare l’esistenza deve, ripeto deve, configurarsi una propria Verità o Menzogna.
Dove la definizione dipende se la si vuole vedere in positivo (ottimista) od in negativo (pessimista).
Questo vale per ogni architettura Umana della Società (Economica, Militare, Scientifica/Tecnologica, Teologica/Religiosa, Politica/del Diritto) funzionale ad ogni bisogno umano.
Accade così che l’economia ha assunto come Verità la Legge della manina invisibile di Adam Smith conosciuta anche come legge della domanda e offerta, quella religiosa ha assunto Dio, e via dicendo).
Queste Verità/Menzogne sono solitamente imposte da dominanti di Sistema che a loro volta sono periodicamente richiamati dalla Storia e dalla Massa in quanto funzionali di quel preciso periodo storico e sono efficaci, nel senso che possono MOTIVARE l’individuo, per un certo periodo di tempo.
Magari funzionano per tutta la vita di quella Società/Individuo che rimangono “abbastanza” Vere/Stabili e ci sguazzano felici.
Quando però i cambiamenti avvengono per ordini di grandezza temporali di molto inferiore alla vita media dell’individuo, ecco che le Società entrano in crisi e si impone (per sopravvivere) una modificazione della Verità/Menzogna.
Questo perché la Realtà percepita OGGETTIVAMENTE diverge rispetto a quei riferimenti che si erano assunti/creduti.
Lasciando la filosofia e prendendo in mano la quotidianità ma con un occhio alla storia, a 50 anni percepisco quanto segue.
Alla fine degli anni 50 inizio 60 mio zio, ingegnere chimico ora 80 enne, al 4° anno di facoltà, gli veniva somministrato (come praticamente a tutti gli iscritti ad ingegneria meccanici, elettrotecnici, ecc..) assegno di studio di 60.000 lire (circa 30 euro) ogni mese.
Attualizzati ad oggi sono circa 6/700 euro/mese, affinché fosse mantenuta la disponibilità, per l’allora Montecatini di Ferrara, a lavorare per questa azienda.
L’industria allora appena nata, richiamava grandi quantità di tecnici è l’offerta (Produzione di Merce-Uomo ingegnere) era limitatissima.
Da qui è nato il luogo comune che l’ingegnere trovava immediatamente lavoro.
Dopo i chimici, meccanici, elettrotecnici, che hanno sguazzato fino alla fine anni 90 (30 anni), con l’avvento dell’elettronica si è ripetuta la storia ma il Valore si è bruciato molto più rapidamente.
Attenzione questo discorso riguarda un 80% della massa in gioco.
Ci sono particolarità che non fanno massa.
Ad esempio ricordo che nell’84 la maggioranza degli ingegneri elettronici appena neolaureati erano assunti con contratti da 3.000.000 di vecchie lire (cira 1500 euro/mese) e questo, come nel caso precedente, richiamava orde di studenti aumentando l’offerta verso l’industria affamata di efficienza.
Man mano che l’efficienza ha preso il Volo, la Merce-Uomo che paradossalmente l’ha generata è diventata ridondante chiedendo ai nuovi laureati performace crescenti: 1^, 2^ 3^ lingua, master, specializzazione ecc… in modo da rigenerare continuamente il Valore…
Chiaramente chi si è laureato nel 1960 non si è accorto di questo “macello del Valore”.
Il ciclo di produzione della Merce Uomo: è nata, si è formata, si è collocata, ha nidificato, si è riprodotta, si è pensionata e prima o poi si spegnerà.
Ma chi ci è laureato nel 80, poi nel 90 e ancora nel 2000 vedrà la caduta del Valore tanto da rendere tangibile l’incongruenza di quelle Verità che il Sistema gli aveva fatto credere fosse la sua Felicità.
Per essere più chiari: il Lavoro, ad esempio di un programmatore 30 anni fa che doveva scrivere un listato di istruzioni ed impiegava un certo tempo, è bruciato da una tecnologia che oggi permette con una sola icona copiata/incollata di fare 1000 volte la funzione del vecchio listato.
Esattamente come il lavoro di un edile che 30 anni fa progettava a tecnigrafo oggi è bruciato da sistemi CAD che ti permettono di svolgere il vecchio lavoro di mesi in poche ore.
Diciamo che il Sistema ha i suoi anticorpi ovvero inietta Norme per Dilatare il Lavoro o pseudovalore su attività che non soddisfano bisogni reali se non quelli di sedare un ansia.
Potrei andare avanti a smontare questo modello per giorni perché anch’io ci sono passato… poi se fa piacere continuare a deificare il Totem… si deifichi pure ma è in contrasto con la Realtà di oggi…
Tu dici che ci sono professionisti felici come Medici, Avvocati ecc… non conosco il settore ma ad esempio gli avvocati 40 enni che conosco io, si sbattono e non poco con soddisfazioni economiche (se questa è la felicità) che non sono nemmeno lontanamente comparabili a quelle dei loro predecessori.
Ci sono poi esempi di successo eclatanti come l’Ing. Moretti ex AD di Ferrovie dello Stato che si lamentava di 300.000 euro/anno minacciando che se gli avessero tagliato lo stipendio sarebbe passato al privato.
Se dovessi gestirlo io direi: si accomodi che cambia la musica.
Invece per premio gli è stato concesso l’incarico a Finmeccanica.
Un datore di lavoro intelligente sa che oggi DEVE rigenerare la propria Merce-Uomo ogni 5-8 anni. entro quel periodo la Merce uomo muore di Valore e TUTTI siamo perfettamente sostituibili grazie all’innovazione tecnologica che ha tagliato i tempi e standardizzato il Metodo nel Processo-Prodotto.
Moretti non fa differenza: di manager a spasso con la spocchia della Professionalità, ce n’è a gogò e sono disponibili a prendere il suo posto alla metà del suo Valore con una motivazione rinnovata.
Esattamente, ma in proporzioni maggiori, oggi per un operaio ci sono 1000 operai disposti a prendere il posto alla metà del loro Valore. E se non si trovano qui si trovano altrove.
Purtroppo e ripeto purtroppo c’è questa malsana idea, incompatibile con l’innovazione tecnologica, secondo cui uno deve crescere indefinitamente lo stipendio/parcella (Valore) e quant’altro quando è lo stesso sistema economico a fare piazza pulita.
La chiudo dicendo che la lagna di Moretti come di ogni altro “fu” professionista e non solo, ricorda quella degli operai del 700 (Leggetevi il Capitale – K. Marx se volete comprendere).
Quando il Lavoro dell’Umano fu sostituito dal Telaio meccanico ci fu la rivolta perché compresero che la macchina avrebbe tolto la sussistenza: Ludd guidava questa rivolta in inghilterra tanto che nell’800 si diede vita al luddismo.
Il Sistema, ovvero modello capitalista nato nel tardo medioevo su spinta religiosa, Luterana prima, Calvinista poi (come ben spiega E. Fromm in Fuga dalla Libertà), reagì (inoculò gli anticorpi) dicendo quello che poi ci hanno inculcato ancora nelle scuole elementari, costruendo la Verità secondo cui:
“Grazie alla Macchina l’Uomo sarebbe stato più Felici perché sarebbe stato sollevato dalla fatiche e gli sarebbe stato offerto più Tempo Libero”.
In realtà oggi, chi lavora, lavora sempre di più ma chi non lavora è definitivamente tagliato dai cicli produttivi.
Quindi la Verità del tempo libero ci sta tutta, ma come questo tempo libero venga pagato o come l’individuo possa sopravvivere e tutto da vedere.
Oggi il sistema ha le armi (motivazione) spuntate ma per tenersi in vita, ci fa credere che l’innovazione sia per il nostro bene usando artifici come il danaro dematerializzato al Nulla (Spirito Santo) per regolare e fare pressione sugli Stati e sugli individui.
O ancora producendo intenzionalmente un problema per poi darne soluzione già pianificata.
Ad esempio il Medico inducendo la Paura della Malattia che magari non esiste non dilata in quel momento il suo Valore?
Esattamente come un idraulico che serra solo in parte una giunzione perché sa che poi perderà e il cliente lo richiamerà.
Di quanta innovazione tecnologica abbiamo veramente bisogno oggi, quando in realtà ne utilizziamo a malapena un 10% di quella messa a disposizione?
Siamo davvero sicuri che ai dominanti di sistema interessi il cosiddetto Bene della Massa?
Se la Massa viene vista come un Prodotto da migliorare siamo sicuri che convenga tenerlo comodo o conviene stressarlo per capire i suoi limiti e da li generare una nuova merce-Uomo?
Detto tra di noi se l’innovazione tecnologica e la scienza scoprissero l’immortalità (obiettivo cui anela) siamo sicuri che questa verrebbe estesa alla Massa?
Siamo sicuri che se domani si scoprisse il paradiso terrestre questo venga offerto alla Massa?
Buon Lavoro
Grazie per aver condiviso questo contenuto e concordo pienamente con l’articolo!