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Sala piena per “LEED, Itaca, CasaClima. Certificazioni energetiche e ambientali: sinergie e peculiarità”, il 16 settembre a Castel San Pietro Terme (BO). Giornata di alta formazione ideata e organizzata da Aghape, “marketing & educational company” da sempre impegnata per la diffusione di pratiche e cultura a favore della sostenibilità.
Photo credit: Leed-Itaca-Casa Clima
Il concetto più importante che a mio parere è saltato fuori è quello della mancata consapevolezza, da parte della gente comune, di chi deve costruire o ristrutturare la propria casa, che si può e si deve pensare e operare in modo sostenibile, dalla progettazione, costruzione e utilizzo fino al vivere sostenibile.
Perchè gli edifici sostenibili lo sono fino in fondo se vengono vissuti e condotti in maniera sostenibile! Manca la conoscienza, l’informazione!
Occorre che tutti insieme sensibilizziamo gli altri su questi aspetti! E’ la scommessa più importante, ancor prima di pensare agli aspetti tecnici che stanno dietro alla sostenibilità ambientale degli edifici. Chiunque voglia aiutarmi in questo, nel suo piccolo, come faccio nel mio piccolo, è il benvenuto.
Patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dello Sviluppo Economico e nata con l’obiettivo di proporre un’occasione unica per individuare linee guida chiare e semplici sulla certificazione energetica, la giornata si è sviluppata in una doppia sessione di lavoro che ha garantito un aggiornamento a tutto tondo sui vari aspetti del costruire sostenibile.
Aghape ha infatti programmato l’iniziativa attraverso una doppia articolazione:
- al mattino 5 workshop tecnici a cura di realtà leader in innovazione e sviluppo,
- al pomeriggio tavola rotonda sulla certificazione energetica con protagonisti i vertici dei tre maggiori standard italiani, LEED, Itaca e CasaClima.
I cinque interventi del mattino sono stati di grande caratura professionale e contenuto tecnico, testimoniando altresì il grande fermento in termini di ricerca e sviluppo che sta attraversando il mondo dell’edilizia e quanto l’orientamento alla sostenibilità ed al risparmio energetico rappresenti l’unico volano possibile per uscire dalla crisi che sta attanagliando il settore.
Grandi aspettative per la tavola rotonda pomeridiana che, nelle intenzioni degli organizzatori, avrebbe dovuto mettere a confronto i tre massimi rappresentanti di CasaClima, LEED e Itaca per individuare sinergie virtuose tra i tre standard e obiettivi comuni tra le organizzazioni che li rappresentano.
Proprio questa era la finalità sottesa all’invito che Aghape ha rivolto a Norbert Lantschner, Mario Zoccatelli e Silvia Catalino, i quali tuttavia non sono riusciti ad assolvere fino in fondo la “missione” dell’iniziativa. Sebbene già la loro presenza abbia rappresentato un potente segnale di rinnovamento in un pregresso di competizione ed esclusività, a onor del vero è mancato un reale confronto tecnico su principi di classificazione e criteri di valutazione, soprattutto da parte di LEED e CasaClima, rimasti prevalentemente sugli orientamenti generali che hanno ispirato i rispettivi standard.
Questa piccola mancanza non deve tuttavia sminuire la portata ed il successo di una giornata che ha comunque rappresentato un momento unico e cruciale in tema di sostenibilità ambientale e che ha inviato un chiaro segnale su quanto i professionisti del settore desiderino concretezza, pragmatismo e soluzioni applicabili nella loro prassi quotidiana, piuttosto che teorie e dichiarazioni di principio.
Il programma della giornata è stato molto intenso, pensato da Aghape con l’obiettivo di offrire una panoramica ampia ed estremamente qualificata sui vari aspetti e temi del costruire sostenibile:
- materiali ecocompatibili,
- risparmio energetico,
- energie rinnovabili,
- certificazione energetica e ambientale.
I 5 Workshop Tecnici del Mattino
La giornata ha avuto inizio alle ore 10 con i saluti da parte dell’Ing. Stelio Montebugnoli, Responsabile della Stazione di Radioastronomia di Medicina (Istituto Nazionale di Astrofisica) e Assessore all’Ambiente di Castel San Pietro Terme, Comune appartenente al movimento delle Città Slow e per questo teatro ideale dell’iniziativa, e di un rappresentante del Collegio Geometri di Bologna. La giornata infatti era accreditata per il riconoscimento dei crediti formativi per i geometri e i periti industriali, a testimonianza del grande valore formativo dell’iniziativa.
Si è poi aperta ufficialmente la sessione di workshop, con il primo intervento presentato dall’Ing. Andrea Antolini di SunPower, leader mondiale nella produzione di pannelli fotovoltaici. Scopo dell’intervento è stato illustrare il legame sempre più saldo tra certificazione energetica e fotovoltaico, descrivendo i nuovi scenari che si prospettano grazie agli incentivi statali del nuovo conto energia appena varato. L’Ing. Antolini ha inoltre descritto i vantaggi derivanti dal’utilizzo di pannelli fotovoltaici ad altissima efficienza nelle installazioni residenziali ad integrazione totale.
Il microfono è poi passato ad Ivan Mangialenti del gruppo Schneider Electric, specialista globale nella gestione dell’energia, con attività in oltre 100 paesi di tutto il mondo. Tema centrale dell’intervento sono stati i sistemi di Building Automation che stanno riscontrando un interesse ed un impulso particolare, dovuti sia alle mutate richieste di mercato (modificazione delle modalità di utilizzo degli edifici, terziarizzazione della gestione degli edifici stessi), sia all’affacciarsi, anche in termini normativi, delle tematiche sull’efficienza energetica attiva.
Terzo workshop a cura di Derbigum, gruppo internazionale, leader mondiale nel settore dell’impermeabilizzazione dei tetti, premiato dalla Commissione Europea con l’European EMAS Award 2008 per i risultati raggiunti nella riduzione dell’impatto ambientale del ciclo produttivo e per l’impegno profuso nello studio e nella produzione di prodotti innovativi a basso impatto ambientale. Il relatore, Franco Villa, ha presentato caratteristiche e prestazioni della nuova linea di prodotti a basso impatto ambientale.
È poi stata la volta dell’ing. Alessandro Miliani rappresentante di YTONG, marchio del gruppo Xella Italia. Al centro dell’intervento i vantaggi dei sistemi costruttivi minerali, in particolare del calcestruzzo cellulare, per ottimizzare le esigenze di risparmio energetico, benessere e salubrità ambientale, senza dimenticare la sostenibilità e durabilità del costruito.
Il compito di chiudere la mattinata è spettato all’Arch. Eddy Tiozzo di Celenit, che ha presentato caratteristiche e prestazioni dei sistemi di isolamento naturale che permettono di garantire elevati standard di benessere abitativo interno, nel totale rispetto dell’ambiente.
Le sessioni di lavoro sono state intervallate da un buffet magistralmente curato dall’Istituto Alberghiero “Scappi” di Castel San Pietro Terme che ha confermato la sua eccellenza culinaria e la grande capacità di formare talentuosi chef e un servizio impeccabile.
La Tavola Rotonda del Pomeriggio
Nella sessione pomeridiana i protagonisti sono stati i vertici dei tre principali standard di certificazione energetica e ambientale in Italia:
- il Dott. Mario Zoccatelli, Presidente di GBC Italia che ha curato l’adattamento italiano dello standard LEED,
- l’Arch. Silvia Catalino del gruppo di lavoro sul Protocollo Itaca,
- il Dott. Norbert Lantschner, Direttore dell’Agenzia CasaClima.
In apertura alla sessione pomeridiana l’Arch. Erminio Redaelli, Presidente INBAR – Istituto Nazionale di Bioarchitettura, ha contribuito alla discussione con un intervento introduttivo, mentre ha concluso la carrellata il Geom. Leonardo Fornaciari di ANCEBOLOGNA, presentando il punto di vista del costruttore.
Si è poi aperto il dibattito con il pubblico dei partecipanti che ha testimoniato quanto interesse ci sia ad approfondire ancora ed in modo sempre più tecnico il tema della certificazione.
Ciò che è emerso dal dibattito è che CasaClima, che a tutt’oggi gode in Italia di un grande prestigio, rappresenta uno standard nazionale, nato a garanzia dei consumatori, dei fruitori degli edifici e attento principalmente agli aspetti energetici delle costruzioni.
LEED, al contrario, si presenta come uno standard riconosciuto a livello internazionale, e quindi percorso obbligato per coloro che debbano operare fuori confine. Inoltre, affronta un’articolata e complessa gamma di criteri e prerequisiti, che lo rendono un indicatore di sostenibilità dell’edificio non solo a livello energetico, ma anche ambientale.
Stessa complessità di cui gode il Protocollo Itaca, forte dei suoi 49 criteri, raggruppati in 18 categorie, a loro volta aggregate in 5 aree di valutazione. Promosso dalle Regioni Italiane e da ITACA (Istituto per l’innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale) attraverso uno specifico gruppo di lavoro interregionale, il Protocollo Itaca si presenta come la certificazione volontaria meno legata al mercato e di più chiara matrice istituzionale e a forte vocazione territoriale.
L’auspicio che suggella nel modo migliore questa importante giornata si può ritrovare nelle parole del Direttore di Aghape, Fiorenza Guarino: “Speriamo che questa giornata possa aver rappresentato il primo passo di un percorso comune, caratterizzato dalla consapevolezza che solo facendo fronte unito e condividendo gli obiettivi si possa realmente agire per costruire una sinergia virtuosa tra chi della sostenibilità ha fatto la propria missione.”
Obiettivi condivisi dai numerosi enti, istituzioni ed associazioni che hanno patrocinato l’evento e dalle aziende che hanno sostenuto l’iniziativa, oltre alle 5 aziende che hanno curato gli workshop, il gruppo Mapei, Cooperativa Ceramica d’Imola, Energy Group, Stiferite, ICEA Costruzioni, Itallegno, Micro-Vett, Caviro.
Sarebbe interessante che una volta tanto si chiarisse che casaclima non è uno standard di certificazione se non nella sola provincia di bolzano (paragonata all’intero territorio italiano…), che utilizza un algoritmo di calcolo non in linea con le linee guida e le UNITS (come obbligo) e che al di là della pubblicità che sa far penetrare come numeri di certificati è decisamente di basso rilievo. rimane indubbio il solo merito di aver fatto strada quando tanti dormivano sonni tranquilli, ma da qui a paragonarlo a standard come leed e itaca…
Ciao Mauro.
Lo standard Casa Clima, come ribadito più volte all’evento dai relativi rappresentanti, si occupa della certificazione energetica degli edifici, abbinata ad un severo controllo in cantiere, ma non vuole e non si può paragonare alle certificazioni ambientali Leed e Itaca (anche se Casa Clima introduce, come dicono, alcuni punti sulla sostenibilità).
Infatti l’evento di chiama Leed, Itaca, Casa Clima, Certificazioni energetiche (Casa Clima) e ambientali (Leed e Itaca).
A presto!
Gli Standard e le Norme (UNI CEI ecc.) NON sono obbligatori!
La LEGGE lo è!
Chiarito questo si può dire che gli standard e le norme nascono per colmare delle lacune spesso enormi e perchè vanno più molto veloci della legislazione e… ci facilitano lavoro e vita.
Riguardo a GBC Italia ed allo standard LEED, in Italia hanno un approccio diverso da quello estero (quindi non solo quello ambientale) e mi pare evidente che vogliano affermarsi anche da noi (basta dare una occhiata a quanti si sono associati, ai comitati tecnici e scientifici ed al metodo molto più aperto alle influenze esterne rispetto a CasaClima). Ci sono già molti produttori di materiali che si fanno certificare loro prodotti e ci sono molti costruttori e progettisti che ne fanno uso.
Quello che c’è di buono secondo me, nonostante si possa generare un po’ di confusione, è che la presenza di diversi metodi in gara tra loro per affermarsi, porti comunque ad un miglioramento continuo della qualità della vita.
Caro Andrea,
anch’io ero presente a Castel san Pietro e condivido con te il giudizio espresso a proposito dell’incontro.
Una ulteriore perplessita’ pero’ mi nasce anche dagli interventi tecnici della mattina che, se raccolti da persone non provviste di un minimo di bagaglio tecnico su microclima e fisica tecnica, potrebbero lasciare perplesso un uditorio.
Se eri presente e’ stata mia la domanda relativa al primo ed al terzo intervento (citta’ nere – citta’ bianche che si salva comunque il mondo). Sarebbe necessario, a mio parere, inserire le innovazioni in una ottica di sostenibilita’ a livello di masterplan cittadino e non con carattere spot, altrimenti rischiamo veramente di usare l’elettricita’ prodotta dai pannelli fotovoltaici per far funzionare i condizionatori che diminuiscono l’onda di calore prodotta dai pannelli fotovoltaici.
Mi rendo conto di avere una visione proiettata dalla lente della mia professione che e’ il microclimatologo, pero’…chissa’.
Grazie per i costanti aggiornamenti
Teo
Forse nel mio commento sono stato troppo conciso: niente da dire su tutto quello che hai riportato dell’incontro, anzi, compimenti! ce ne foseero di tecnici che parlassero seriamente di bioedilizia (anzi edilizia bioecologica, sennò quelli dell’inbar mi fanno causa perchè ho usato un loro marchio registrato :) ).
Era solo uno sfogo per tutti quei comuni che pagando casaclima ti obbligano a certificare con il loro standard che non è valido nel resto del paese, obbligandoti a rifare un altro certificato (questa volta valido) magari con risultati diversi (e provaci a spiegarlo ai committenti…)
Ciao Andea,
grazie per le informazioni e complimenti per quello che fai !! Veramente unico !
Ho letto il tuo resoconto e mi soffermo sulla mancanza di informazione da te riscontrata da parte “dell’uomo della strada” circa la consapevolezza di alcune scelte costruttive o di recupero edilizio.
Accolgo molto volentieri il tuo invito alla diffusione di questi concettti, non facendomi mancare delle occasioni per convincere e spiegare agli amici e a conoscenti i vantaggi di alcune scelte, soprattutto laddove apparentemente risultino economicamente svantaggiose.
Devo confessarti, tuttavia, una profonda delusione nei confronti di tutti quegli organismi istituzionali e di informazione (istituti di ricerca inclusi) per la totale inerzia e disinteresse che quotidianamente dimostrano nei confronti della informazione/formazione dei cittadini (inclusi coloro che saranno i “futuri cittadini”, ossia i bimbi di varie età e gli adolescenti).
Mi interesso da poco meno di un anno al risparmio energetico nell’industria; quanta ignoranza e che disinteresse !!
Pensare che in stati quali gli USA, il Canada o i vicini inglesi e irlandesi (!) sono tematiche all’ordine del giorno e molto diffuse… E da noi ? Da noi si arrivano a stanziare 2.5 Milioni di euro per le Piccole Medie Imprese per attività di razionalizzazione dell’uso di energia, e che nessuno si fila !! E di queste notizia non si sa nulla, se non affogando e scavando dentro siti “eremetici e politichesi” (tipo quello della Regione Lombardia, da dove scrivo).
A parte tutto, grazie per quello che fai e che scrivi. Fa piacere vedere che le voci del coro aumentano sempre più!
A presto !
Matteo Vazzoler