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Quali sfide per il risparmio energetico e per la sostenibilità urbana? L’etica del progetto oggi si associa ai vantaggi offerti dalla natura, per aprirsi a nuove prospettive di sviluppo.
Oggi, infatti, dal concetto di roof-garden o sky-garden, inteso quale luogo elitario ed esclusivo rivolto per lo più ad un’utenza privata si è passati ad estendere il concetto di greenroof o tetti verdi, inteso come elemento in grado di esprimere nuove funzionalità dell’involucro edilizio:
- collaborante nei progetti orientati al risparmio energetico;
- preposto alla mitigazione dell’impatto ambientale del corpo edilizio e, soprattutto, elemento in grado di restituire spazi verdi fruibili collettivamente.
Photo credit: osbornb
Il tema dell’efficienza energetica riguarda diversi aspetti nel nostro mondo, dalle auto agli aerei, dagli edifici alle case, e così via. Il mondo della progettazione e delle costruzioni si deve confrontare con questo argomento che potrebbe rimettere in gioco l’enorme parco immobiliare esistente, causa principale degli sprechi energetici e dell’inquinamento.
Alcuni nuovi edifici affrontano il tema del risparmio energetico e, in maniera più ampia, il tema dei nuovi linguaggi. Questi esempi, che si stanno moltiplicando in giro per il mondo, dimostrano la nascita di una nuova etica che parte da una maggiore consapevolezza riguardo al problema e, al tempo stesso, una nuova sfida per l’architettura, ma anche per le istituzioni che vedono nella risoluzione del problema ambientale anche una grande risposta sociale.
Il problema è solo parzialmente risolto e sarà necessaria un’azione molto forte, sia politica sia teconologica, per affrontare il parco immobiliare esistente. Si tratta di una grande opportunità creativa, perchè la necessità di affrontare il problema consumi energetici degli edifici offre la possibilità di rimettere le mani sulla città contemporanea.
Bisogna rimettere in gioco la qualità degli spazi pubblici e riprogettare l’involucro degli edifici per disegnare nuove scene urbane, rivedere la densità e l’integrazione con la natura e riaprire relazioni urbane perse con la città storica.
A livello globale ed oggi anche in Italia assistiamo dunque positivamente all’esigenza di affermazione e crescita di un nuovo “modello insediativo”, caratterizzato da un concetto non architettonico della città: emerge sempre più un nuovo concetto che prediligie una politica abitativa basata su un nuovo “patto di riconciliazione” tra uomo e natura, in cui si realizzi l’idea di condividere il suolo sottratto dagli edifici.
Non più o non solo la casa col giardino o la villa nel parco, ma coesistenza di entrambe gli elementi in una casa-giardino.
In questo modello emergente di sviluppo urbano, si inserisce l’opportunità dell’agronomo di esprimere le proprie competenze nella possibilità di ricreare, sotto forma di “giardini pensili”, quegli spazi verdi vicinali e realmente fruibili per la collettività che gli agglomerati diffusi delle nostre città vanno sottraendo, restituendo al contempo un importante contributo al benessere dell’uomo nell’ambiente.
da “Progettare il futuro, dai concetti alla qualità globale”
Approfondimenti
- Coperture a verde
- Il tetto giardino o tetto verde
- Tetto giardino, giardini pensili: le aziende produttici