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L’obbligo al risparmio energetico, imposto dagli accordi firmati con il protocollo di Kyoto, ha portato uno scuotimento nell’ambito della ricerca scientifica e l’emanazione di norme aggiornate nel campo della certificazione energetica.
Photo credit: wienerberger.it
Tale corsa al risparmio energetico ha favorito l’introduzione nel mercato di soluzioni costruttive leggere superisolate, tipiche dei paesi nordici, che nei nostri climi temperati non forniscono sufficienti condizioni di benessere all’interno degli edifici.
Soluzioni costruttive massive hanno invece una intrinseca capacità di mitigare le temperature negli ambienti in fase estiva, garantendo una condizione di benessere accettabile e abbassando i consumi per il condizionamento.
Un esempio di nuove norme sono le norme tecniche:
- UNI TS 11300:2014 parte 1 (Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale)
- UNI TS 11300:2014 parte 2 (Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria)
che vanno a sostituire le precedenti UNI TS 11300:2008 (che sostituirono a loro volta la precedente UNI EN ISO 832) e saranno integrate all’interno di tutti i software per la certificazione energetica degli edifici.
Su tali norme il controllo sui consumi energetici, estivi ed invernali, è quasi totalmente affidato alle proprietà di isolamento dei componenti edilizi, quindi alla trasmittanza termica stazionaria, tralasciando le proprietà di inerzia termica dell’edificio.
Nel prossimo articolo vedremo come l’inerzia termica data dalla massa dei componenti edilizi opachi, quali pareti e coperture, può dare un contributo positivo sulla richiesta di energia per la climatizzazione estiva.
A quando il seguito dell’articolo? Sono interessato all’argomento.
Ciao! grazie del commento.
Presto inserirò il seguito dell’articolo!
bravo andrèèèèèè!!!:D ciao ciao Rosaria
Come si concilia la richiesta di massa nelle case in legno? vedi l’Aquila? Un ulteriore controsenso legge/realizzato
Ciao.
Infatti non si concilia, purtroppo :D
La gestione del comfort interno di edifici leggeri, nei nostri climi, va demandata quasi completamente a impianti di climatizzazione e trattamento dell’aria.
Ripeto, non è sempre così, dipende dall’uso, dal clima ecc.., ma nella maggiorparte dei casi un edificio leggero come può essere quello de l’Aquila non credo proprio sia il massimo dal punto di visto del comfort termico interno.
Sicuramente il legno è più sostenibile del cemento armato.